Salviamo la 'banda' Zeman

La domenica calcistica ha regalato  la promozione in serie A del Pescara di Zeman. Una storia bellissima perché è la vittoria di una squadra ma soprattutto di personaggio scomodo, almeno per quello che possiamo vedere dall'aspetto pubblico e da ciò che appare (io non ho la fortuna di conoscerlo personalmente). E' un risultato straordinario per il calcio che a me piace, quello fatto di proposta offensiva, di difesa diversa della palla e della porta. È il calcio che dovrebbe sempre vincere, proprio perché invece è molto più facile impedire di essere dribblati che dribblare. E Zeman in questo è stato un precursore, un allenatore che ha sempre preteso dai proprio uomini un gioco d'attacco fatto di gol. Per la verità nelle grandi squadre che ha guidato non è riuscito a coniugare l'equilibrio tra la fase offensiva e quella difensiva, ma il campionato vinto a Pescara è quello che serve al nostro pallone, ancora di più a un campionato come la serie B, che dovrebbe dimenticare tatticismi e l'ansia di fare risultato a tutti i costi: tutte le squadre dovrebbero imparare e vincere con il bel gioco. Perché la serie B dovrebbe diventare, mi auguro, il bacino dei talenti futuri del calcio italiano.
La quasi totalità della rosa del Pescara è composta di giocatori italiani (solo tre gli stranieri), uomini che in quasi tutti i campionati europei il prossimo anno giocherebbero titolari. Invece è sotto gli occhi di tutti che i campioncini della squadra di Zeman nella prossima stagione, se cambieranno maglia, in Italia faranno panchina. Vedi Verratti, 'bloccato' da Pirlo se andrà alla Juve, o Insigne e Immobile con Cavani e Hamsik al Napoli. Sono tutti invece calciatori che, per la loro crescita e per la Nazionale, sarebbe bello che giocassero titolari. Il mio sogno è che possano continuare a farlo nel Pescara di Zeman in serie A. Sarebbe bellissimo vedere questi ragazzi giocare alla stessa maniera anche massimo campionato, affrontare le grandi squadre e i grandi appuntamenti, con risultati soddisfacenti per i tifosi, l'allenatore e per loro stessi. E poi mi piacerebbe che la squadra non venisse smembrata e magari riempita di giocatori che vengono presi all'estero, dal Sudamerica o in altri mercati meno importanti, dove attingono la maggior parte delle società medio-piccole per motivi che sono chiari a tutti. 

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