Il reporter 'dentro' il tornado: ''Andatevene da lì, è già tardi''

Un giornalista della televisione KFOR, di Oklahoma City, protagonista di questo impressionante video nel cuore del tornado che ha colpito la città, uccidendo 8 persone. Il giornalista da studio incita la popolazione: "Andatevene da lì, è già tardi, fatelo ora! O mio dio, andatevene o infilatevi sotto terra"



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La foto più grande del mondo: Siviglia a 111 gigapixel

Quasi 10mila immagini, mesi di lavoro, per creare il più grande panorama mai visto della città di Siviglia: le immagini scattate dalla Torre Schindler, alta sessanta metri e costruita sulla riva del Guadalquivir, messe insieme raggiungono il valore record di 111 gigapixel.

LA FOTO NAVIGABILE SUL SITO ORIGINALE(http://www.sevilla111.com/default.htm)

Se Dio esiste, è malvagio? - Albert Einstein

Uno spot della TV Macedone promosso dal Ministero dell'Educazione e Scienza, intesa a promuovere l'educazione, mostra un intervento di Albert Einstein che confuta la tesi errata che se Dio esiste è malvagio, e quindi lo identifica come creatore del male..


font:http://www.youtube.com/watch?v=mlIEwlPvpFk

L'anello più prezioso

Un vecchio orafo, proprietario di un piccolo laboratorio, un giorno ricevette un ordine particolare da un cliente molto importante. Si trattava di un giovane molto ricco, che rimasto colpito dalle bellissime creazioni viste in vetrina, entrò nell’oreficeria e disse all’artigiano:“Mi serve un anello speciale da regalare alla mia amata in un giorno speciale, non baderò a spese. Passerò tra una settimana”Il giovane non disse altro, salutò garbatemente e se ne andò.L’orafo conosceva il giovane di fama, sapeva che era davvero una persona di parola e… con tanti soldi, quindi si mise all’opera, realizzò alcuni anelli, uno più bello e costoso dell’altro.Lavorò tre lunghi giorni, forgiò cinque splendidi anelli:il primo, completamente d’oro bianco ricoperto di diamanti purissimi;
il secondo era in oro giallo con rubini splendenti;il terzo era in filigrana d’oro, senza pietre, ma molto lavorato, quindi molto prezioso;il quarto in oro giallo e bianco, con zaffiri e smeraldi;
l’ultimo era molto semplice, ma con un grosso e costoso diamante.Li lucidò per bene e li mise dentro un prezioso cofanetto e poi in cassaforte.Gli anelli rimasero custoditi per quattro giorni aspettando l’arrivo del ricco signore.In questo tempo gli anelli ebbero il modo di fare quattro chicchere…“ragazzi, secondo voi, chi di noi sarà scelto dal ricco cliente per questa importante occasione?” Chiese uno di loro.“Secondo me” Disse il primo con grande presunzione “Non ci sono dubbi! Sarò senz’altro io! Ho più diamanti di tutti, e si sa che i diamanti hanno un valore inestimabile!”“Certo é vero” Disse il quinto con molta sicurezza “Ecco perché sceglierà me! Io ho un solo diamante… ma è enorme! E si sa che non è la quantità che conta, ma la qualità!”
“Forse è vero” Aggiunse il secondo snobbando gli altri “Ma i diamanti hanno un po’ stancato, sono passati di moda. Sicuramente sceglierà me: giallo come il sole e rosso come l’amore! L’ideale per la propria amata!” “Tu dici?” Intervenne subito il terzo “Ma cosa c’è meglio dell’oro nella sua purezza? Io non ho pietre preziose che mi abbelliscono, perché l’oro nella sua semplicità è la cosa essenziale, sono di filigrana è questo che mi rende speciale!” “Solo oro bianco, solo oro giallo, solo diamanti… Ma che dite!” zittì tutti il quarto con tono scocciato “Ci va tutto! Io sono di due qualità d’oro, e con due tipi di pietre, proprio come due persone che si amano, sono due entità diverse, ma unite con eleganza… insomma, io sono l’anello giusto per loro!” Passarono quattro giorni di discussioni animate tra anelli che volevano far sentire le proprie ragioni gli uni agli altri. Tutti pensavano di essere il migliore, di essere l’anello giusto! Arrivò il giorno e l’importante cliente venne a ritirare l’anello ordinato.L’orafo aprì con mano tremolante la cassaforte, prese il prezioso cofanetto e lo dischiuse lentamente con molta emozione davanti agli occhi del ricco cliente che guardò un attimo gli anelli… aggrottò le sopracciglia… fece uno sguardo dubbioso e: “Tutto qui?”
Il vecchio artigiano rimase sbalordito, ma non perse la calma, voleva assolutamente che il cliente non se ne andasse a mani vuote. Subito gli propose qualcosa dalla vetrina e, mentre l’orafo mostrava altri articoli al giovane, gli anelli nel cofanetto si guardavano attorno imbarazzati.
Che figuraccia, credevano di essere perfetti per le loro pregiate caratteristiche, uno azzardò:
“Povero orafo, è troppo vecchio, non è più bravo come una volta...”
“Già!” Aggiunse un altro “Ormai non ci vede neanche tanto bene, probabilmente abbiamo qualche imperfezione...”Così gli anelli incominciarono ad incolpare il loro costruttore per l’insuccesso. Intanto il vecchio artigiano mostrava ogni tipo di anello al giovane ricco, ma sempre con esito negativo, fino a che… ad un tratto il ragazzo rimase colpito da un anello, lo guardò da lontano, poi gli si avvicinò ed esclamò “Questo è quello che cercavo!!” “Ma è una fede nuziale!” disse quasi con disprezzo l’orafo. “Ma io devo sposare la mia amata! Quando ho detto che era per un giorno speciale, mi riferivo al mio matrimonio, è proprio questo che stavo cercando… semplice e umile, senza nessuna pietra, senza nessuna lavorazione…è la mia sposa la cosa più importante nel giorno del matrimonio, l’anello è solo un simbolo!” l’orafo non poté fare altro che accondiscendere a quanto aveva appena sentito e un po’ abbattuto incartò l’anello, il meno costoso che possedeva tra tutti i suoi lavori. Il giovane andò via molto soddisfatto ringraziando il vecchio artigiano: “Sapevo che entrando qui avrei trovato ciò che mi serviva!”

La Bibbia paragona Gesù ad uno sposo e la chiesa, formata da tutti i credenti di tutto il mondo, è la Sua sposa. Per diventare la sposa di Gesù non abbiamo bisogno di fare grandi cose, Lui ci ama, e ci ha donato una cosa che ci fa Suoi, la fede!Ci basta solo quello per diventare la sposa di Gesù... la fede in Lui!!

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Easyjet barcellona milano atterraggio da ridere

Guardate e sentite cosa e' successo su un volo della Easyjet



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1° Marcialonga END POLIO NOW




Finalmente ci siamo, tutto è pronto. Raduno alle 09:00 in piazza Sen. Marescalchi di Piazza Armerina per la 1° Marcialonga END POLIO NOW uninti contro la poliomielite.

Per tutte le info visita il blog http://www.pgsstelleazzurre.blogspot.com/

La danza di nubi e stelle sopra Tenerife

Bellissimo....Le nuvole che accarezzano le vette delle montagne, l'eterno roteare degli astri, anche un doppio arcobaleno: le immagini dell'isola delle Canarie nel progetto del fotografo Daniel Lopez



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Cina: l'artista della ''carta a strappo''

Le singolari "opere" del 25enne Wang Jiang, che si è specializzato in ritratti con una tecnica tutta particolare



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In diretta: il cammello mangia i capelli alla reporter

Tara Morgan, giornalista della televisione americana NBC12, riceve uno spiacevole trattamento ai capelli in una stalla della Virginia. La cronista ha appena iniziato un collegamento in diretta con lo studio, quando un cammello si avvicina alla sua testa, la annusa e inizia a masticare i suoi capelli come fossero fieno. Il cameraman sposta l’inquadratura dalla scena. Quando la giornalista è pronta per ripetere lo stand-up, si gira verso il cammello e gli chiede sconsolata: «Perché hai mangiato i miei capelli?»



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Presentazione ufficiale delle “Pigiessiadi 2011”

CONFERENZA STAMPA Mercoledì 18 maggio alle ore 10:00 a Catania, presso la sede del Comitato regionale Pgs in via dei Salesiani, 2 la presentazione ufficiale delle “Pigiessiadi 2011”

Scatta il conto alla rovescia per la grande festa che vedrà come assoluti protagonisti i giovani atleti che parteciperanno alle “Pigiessiadi 2011”, che si svolgeranno al Villaggio turistico Kastalia di Ragusa dal 20 al 22 Maggio e dal 26 al 29 Maggio 2011. L’iniziativa, organizzata dalla Giunta regionale delle Polisportive Giovanili Salesiane, guidata dal Presidente Maurizio Siragusa, e affidata alla gestione tecnica della Commissione tecnica regionale, coordinata dal Prof. Carmelo Pergolizzi, verrà presentata ufficialmente in conferenza stampa Mercoledì 18 Maggio alle ore 10:00, all’Istituto Salesiano “San Filippo Neri” di Catania (Via Vincenzo Giuffrida 208/A), nella sala conferenze della PGS Sicilia, alla presenza del Presidente provinciale del Coni, prof. Pippo Crisafulli.
L’edizione 2011 delle Pigiessiadi - spiega l’Avv. Maurizio Siragusa – sarà dedicata all’Italia, che celebra il 150° della sua unità nazionale. Lo sport è sempre stato un motivo d’orgoglio per noi italiani. E’nello sport, infatti, che molte volte ritroviamo il nostro senso di appartenenza alla Patria, sventolando un tricolore o cantando a squarciagola l’Inno di Mameli durante un mondiale di calcio o una gara di Formula Uno. Lo sport ci insegna che uniti si vince, si raggiungono traguardi insperati con sacrificio e costanza negli allenamenti. Lo sport ci educa alla lealtà e al rispetto per chi ci sta accanto e per l’avversario con cui ci confrontiamo sul campo. Ripartiamo, dunque, dai valori e dalle emozioni che lo sport sa regalarci per ritrovare con forza e determinazione un impegno per un’Italia migliore nella vita sociale, nella scuola e nelle istituzioni. Le Pigiessiadi sono un’esperienza di sport che vogliono fare vivere queste dimensioni. Nell’augurare quindi Buon Compleanno all’Italia esorto tutti a cogliere l’attimo e a dare il meglio di noi stessi”.
Anche quest’anno le Pigiessiadi coinvolgeranno oltre duemila persone tra atleti, dirigenti e allenatori che daranno vita alla manifestazione conclusiva dei campionati provinciali, che come da tradizione sarà arricchita da grandi momenti di festa, animazione e sport. Durante la conferenza stampa, il Presidente Maurizio Siragusa illustrerà i dettagli della manifestazione, che è stata suddivisa in due appuntamenti secondo le diverse discipline e categorie:
20/22 Maggio: categorie Mini, Propaganda e scolastiche;
26/29 Maggio: categorie giovanili e libera.
Pure in questa edizione gli atleti si cimenteranno in diversi sport, quali: calcio a cinque, volley maschile, femminile, misto, basket maschile. Al termine della manifestazione verrà assegnato il Trofeo Sicilia al Comitato provinciale che avrà ottenuto il maggior numero di titoli. Il programma sarà arricchito anche da un importante stage tecnico, che si svolgerà Venerdì 27 Maggio e che vedrà affrontare due differenti discipline sportive: nel primo vi sarà un approfondimento tecnico di calcio a 5 curato dall’allenatore e tecnico F.I.G.C., Prof. Ivan Zinna; nel secondo verrà invece trattato un approfondimento tecnico di pallavolo, che avrà come docente il tecnico nazionale F.I.PAV., Prof. Luciano Zappalà.

Catania, 16 Maggio 2011 Ufficio Stampa

Genoa gol al 96': il Catania è salvo e fa festa sull'aereo

I giocatori della squadra siciliana ascoltano gli ultimi istanti del derby della Lanterna sul volo di ritorno dopo la traserta di Brescia. Al gol di Boselli che affonda la Sampdoria e regala la permanenza in serie A ai rossazzurri si scatena la gioia e il difensore Christian Terlizzi carica la clip su YouTube




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INFERTILITA' Pma, trovata la formula matematica che predice se il parto sarà gemellare

Medici dell'università di Torino hanno trovato il modo di prevedere l'esito di una procreazione assistita tramite un calcolo su gameti e embrioni e valutando 5 variabili: numero di cellule, presenza del nucleo, dimensioni, simmetria ed eventuale frammentazione. L'attendibilità del test è del 90%

SORRENTO - Dall'aspetto dell'embrione è possibile valutare le probabilità di gravidanza e sapere se questa sarà gemellare. Tutto merito di una formula matematica che, analizzando cinque parametri, consente un calcolo predittivo con un'attendibilità che supera il 90 per cento. La ricerca è stata illustrata da Alberto Revelli, responsabile del centro Procreazione assistita dell'università di Torino, al "Forum for the future, dalla tradizione all'innovazione", sulle nuove tecniche di fecondazione e organizzato a Sorrento dalla Merck Serono. "Siamo partiti con la valutazione morfologica degli embrioni", spiega, "attraverso la loro visione al microscopio e attenendoci a cinque variabili: numero di cellule a 48 ore dallo sviluppo, presenza o meno del nucleo al loro interno, regolarità delle dimensioni, se è rispettata la disposizione simmetrica a quadrifoglio e, infine, se ci sono anche cellule frammentate". Gli embrioni studiati con questi criteri, erano stati trasferiti due a due nell'utero di circa 3000 donne. Di queste, 700 hanno rivelato una gravidanza gemellare che ha confermato l'attecchimento di entrambi gli embrioni, mentre per circa 1500 l'impianto non ha dato esito. Continua Revelli, "Allora abbiamo confrontato le cinque variabili embrionali che hanno permesso l'attecchimento con le stesse variabili negli embrioni che, invece, non ce l'hanno fatta. Il risultato è stato la formula matematica che, con dei correttivi, permette di stimare con precisione il potenziale che ogni embrione ha di dar origine a una gestazione. La formula? Basta inserire le cinque variabili in un'equazione matematica per ottenere le probabilità di attecchimento".
Il vantaggio per le coppie che si sono affidate alla procreazione assistita per mettere al mondo un figlio è notevole: potranno conoscere la reale probabilità di successo e anche prevedere se, in base alla struttura degli embrioni da impiantare, nasceranno due gemelli. "Il software infatti", aggiunge lo specialista, "permette di trasferire nell'utero, in casi favorevoli, anche un solo embrione, e di azzerare la possibilità di una gravidanza gemellare. Prima dell'introduzione di questo strumento era impensabile prevedere la potenzialità di concepimento". La formula matematica è già stata applicata in quattro cliniche scandinave. "La stimolazione ovarica controllata", aggiunge Guido Ragni, presidente della Federazione delle società della riproduzione, "mira a terapie sempre più personalizzate. E oggi è possibile classificare le pazienti in tre categorie: normo, poor e iperresponders. A questo punto diventa semplice mettere a punto trattamenti idonei a ciascuna paziente". Intanto sul tema dell'infertilità, interviene Cittadinanza attiva-Tribunale per i diritti del Malato con la campagna "Uno più uno fa tre": un opuscolo che informa sul giusto percorso di procreazione assistita, sui diritti delle coppie e sulla scelta del centro giusto.

font: http://www.repubblica.it/salute/benessere-donna/2011/05/10/news/la_formula_della_procreazione_cos_si_prevedono_i_gemelli-16049763/

Quando il capo manca...

Ecco cosa succede in alcuni uffici,quando il capo e' assente..

A.S.D P.G.S "Stelle Azzurre" dal 1983: La Marcialonga è sempre una vera festa dello spor...



A.S.D P.G.S "Stelle Azzurre" dal 1983:
La Marcialonga è sempre una vera festa dello spor...
: "La Marcialonga è sempre una vera festa dello sport che sarà sabato 21 Maggio con la 1°Marcialonga END POLIO NOW, che vede i ragazzi dell'Isti..."

LA RICERCA Basta un giorno offline è sindrome da vuoto digitale

Il test su mille universitari di tutto il mondo lasciati per 24 ore senza cellulari, web e tv. Molti dei partecipanti hanno definito crudele lo studio dell'ateneo del Maryland: "Il silenzio mi stava uccidendo". La coordinatrice: le relazioni sociali dei giovani viaggiano attraverso le tecnologie. Senza connessione si sentono persi di ELENA DUSI

"IL senso del nulla mi ha invaso il cuore. Una leggera tensione mi avvolge. Sento di aver perso qualcosa di importante". Parole affidate a un taccuino di carta: il ventenne che le ha scritte è infatti rimasto senza cellulare, Internet, musica, televisione. Con il vecchio telefono fisso e l'ancor più vetusto libro non più in grado di riempire le ore di un giovane assuefatto agli stimoli digitali.
Molti degli universitari che hanno partecipato all'esperimento dell'università del Maryland lo hanno definito "crudele". Ventiquattr'ore senza alcuna connessione hanno ispirato ai mille giovani di dieci paesi in cinque continenti sentimenti ovunque simili: "Ero ansioso, irritabile, mi sentivo insicuro", "Avevo un tale bisogno di collegarmi, riuscivo a controllarmi a fatica", "Mi sentivo solo", "Il silenzio mi stava uccidendo", hanno scritto alcuni dei partecipanti al test nel diario che i ricercatori avevano chiesto di tenere aggiornato durante le 24 ore. E ancora: "Avevo l'impressione che mi fosse stato amputato un braccio", "Stavo seduto sul letto, non avevo nulla da fare", fino ad arrivare a: "Sentivo continuamente il bip del messenger nelle mie orecchie, era un'ossessione".Il risultato dell'esperimento americano "The world unplugged" è chiaro come il sole: senza una connessione non sappiamo più vivere, esattamente come Charlie Brown senza la sua coperta. L'anno scorso lo stesso test, condotto su un numero ridotto di studenti, aveva dato lo stesso esito. "Le relazioni sociali dei giovani oggi viaggiano attraverso la tecnologia. Questi ragazzi sono cresciuti con una connessione sempre disponibile" dice senza ombra di stupore Susan Moeller, coordinatrice della ricerca e direttrice dell'International Center for Media all'università del Maryland. Il 100% dei ragazzi coinvolti nell'esperimento, d'altra parte, ha un telefonino, l'85 un computer proprio e la maggioranza (59%) ha mosso i primi passi su Internet prima dei dieci anni (il 18% addirittura prima dei cinque anni). Arrivati all'università, questi ragazzi cresciuti con l'interruttore su "on" passano fra le 3 e le 4 ore al giorno in rete nel 42% dei casi e fra le 5 e le 6 ore al giorno nel 25% dei casi con un'unica, incontrastata attività preferita: la socializzazione. Il tempo trascorso ogni giorno in collegamento con un social network è infatti di due ore in media.
Fra i dieci paesi testati, gli Stati Uniti sono risultati il paese col più forte stato di assuefazione alla tecnologia, ma i dati sono sorprendentemente omogenei fra i cinque continenti. Al 23% dei ragazzi americani che si definiscono "dipendenti" da computer, tv e telefonini, fanno riscontro i 20% del Messico, i 19% del Libano, i 14% dell'Uganda e all'ultimo posto i 12% dell'Argentina. Lasciati soli con un libro in mano, un telefono fisso o la possibilità di incontrare gli amici di persona, alcuni giovani (in media uno su cinque) sono riusciti ad apprezzare la giornata anche se priva di corrente elettrica. Il record dei soddisfatti si trova in Uganda (36%) seguita dalla Slovacchia (27%). "Alla fine - scrive uno dei pochi ragazzi che hanno apprezzato il test - ho provato un senso di liberazione e di pace". Incapaci invece di concentrarsi su una pagina di carta Argentina e Hong Kong, dove solo il 16% dei giovani ha definito con parole positive la giornata con la spina staccata.Oltre a richiedere un grande sforzo di volontà, passare un'intera giornata senza apparecchi accesi è anche difficile dal punto di vista pratico. Molti dei ragazzi che hanno partecipato allo studio hanno ammesso nel loro diario di essersi trovati davanti a schermi e altoparlanti senza poter fare nulla per evitarli, o di essere stati costretti a usare la mail per ragioni di lavoro. "Sono sceso nella metro - scrive un ragazzo - e quando ho alzato gli occhi tutto quel che ero riuscito a evitare fino ad allora mi ha investito: uno schermo al plasma con il telegiornale. Ho cercato di allontanarmi, ma non posso negare di aver ascoltato le notizie".
La maggior parte dell'informazione sull'attualità, ha osservato anche lo studio, arriva ai giovani universitari tramite i siti di posta elettronica o i social network. Tra i quali Facebook la fa sicuramente da padrone. "Le mie dita si muovono da sole, digito "Facebook" quasi senza accorgermene" confessa un ragazzo. "Durante queste 24 ore ho sognato che stavo chattando su Facebook" ha scritto nel suo diario un'altra cavia rimasta senza l'ossigeno dei social network. In alcuni casi le giovani cavie sono state le prime a stupirsi della loro reazione. "È stata una sgradevole sorpresa. Mi sono accorto dello stato di costante distrazione in cui mi trovo" ha scritto un giovane. "Mi sentivo solo e depresso e mi sono messo a fissare il muro" ha commentato un altro. "Dal mio punto di vista, è l'unica cosa che si possa fare oggi senza tv, pc o cellulare".

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6 maggio: Festa di San Domenico Savio!


La morte ma non peccati

Domenico nacque il 2 Aprile 1842 a S.Giovanni di Riva, presso Chieri, in provincia di Torino. Cresciuto in una famiglia ricca di valori, fin da piccolo impressionò moltissimo per la sua maturità umana e cristiana. Attendeva il sacerdote fuori dalla Chiesa, anche sotto la neve, per servire alla santa Messa. Era sempre allegro. Aveva preso con serietà la vita, tanto che - ammesso a soli sette anni alla Prima Comunione - tracciò in un quadernetto il suo progetto di vita: "Mi confesserò molto sovente e farò la comunione tutte le volte che il confessore me lo permetterà. Voglio santificare i giorni festivi. I miei amici saranno Gesù e Maria. La morte ma non peccati".
Incontra Don Bosco - va all'Oratorio
A 12 anni incontra don Bosco e gli chiede di essere ammesso nell'Oratorio di Torino, perché desiderava ardentemente studiare per diventare sacerdote. Don Bosco, stupito, gli disse: “Mi sembra che ci sia buona stoffa”. “Io sarò la stoffa: lei sia il sarto, allora”, aveva risposto Domenico.
Accolto all’Oratorio gli chiese di aiutarlo a "farsi santo". Mite, sempre sereno e lieto, metteva grande impegno nei doveri di studente e nel servire in ogni modo i compagni, insegnando loro il Catechismo, assistendo i malati, pacificando i litigi...
Ai compagni, appena arrivato all'Oratorio, diceva: "Sappi che noi qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri". Procuriamo "soltanto di evitare il peccato, come un grande nemico che ci ruba la grazia di Dio e la pace del cuore, di adiempere esattamente i nostri doveri".
La Compagnia dell'Immacolata
Fedelissimo al suo programma, sostenuto da un'intensa partecipazione ai sacramenti e da una filiale devozione a Maria, gioioso nel sacrificio, fu da Dio colmato di doni e carismi. L'8 Dicembre 1854, proclamato il dogma dell'Immacolata da Pio IX, Domenico si consacrò a Maria e cominciò ad avanzare rapidamente nella santità. Nel 1856 fondò con alcuni amici dell’Oratorio la "Compagnia dell'Immacolata" per un'azione apostolica di gruppo.
"...nessuno supera il bel cuore e la bell'anima di Savio Domenico"
Mamma Margherita disse a don Bosco: "Tu hai molti giovani buoni, ma nessuno supera il bel cuore e la bell'anima di Savio Domenico". E spiegò: "Lo vedo sempre pregare, restando in chiesa anche dopo gli altri; ogni giorno si toglie dalla ricreazione per far visita al SS.mo Sacramento... Sta in chiesa come un angelo che dimori in Paradiso". Morì a Mondonio il 9 Marzo 1857. Don Bosco ne scrisse la biografia, e piangeva ogni volta che la rileggeva. I suoi resti mortali si venerano nella Basilica di Maria Ausiliatrice.
La sua festa si celebra il 6 Maggio. Pio XI lo definì un “piccolo, anzi grande gigante dello spirito”. È patrono delle mamme in attesa, e per sua intercessione si registrano ogni anno un numero sorprendente di grazie.
Fu beatificato a Roma il 5 marzo 1950 da Pio XII e anonizzato il 2 giugno 1954 da Pio XII

Preghiera a San Domenico Savio
Angelico Domenico Savio,
che alla scuola di Don Bosco imparasti a percorrere le vie della santità giovanile, aiutaci ad imitare il tuo amore a Gesù, la tua devozione a Maria, il tuo zelo per le anime; e fa'che, proponendo anche noi di voler morire piuttosto che peccare, otteniamo la salvezza eterna. Amen!

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Cile, il gol acrobatico ammutolisce lo stadio

Nel match di prima divisione cilena fra Cobreloa e Unión San Felipe, gli ospiti passano in vantaggio con una prodezza acrobatica. Al minuto 59’, l’attaccante Matias Urbano riceve un cross dalla sinistra. Il pallone sembra destinato a perdersi sul fondo, ma il 29enne argentino riesce in una deviazione area molto particolare. Colpisce la sfera con il piede destro, con un salto inconsueto ma efficace. I quattromila spettatori dello stadio Municipal di Calama rimangono ammutoliti, per poi ritrovare la voce al momento del definitivo pareggio del Cobreloa al minuto 68’




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Ecco la passeggiata più pericolosa del mondo

Fare una "due passi" sul monte Hua Shan, in Cina, vuol dire rischiare continuamente la vita. Non è una camminata per chi soffre di vertigini quella che collega i picchi della montagna, alta poco più di 2.000 metri. I turisti più coraggiosi si reggono a una catena fissata alla roccia e muovono i loro passi su strette assi di legno e insidiosi gradini scavati nella pietra.



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