Con le giuste accortezze si può consumare fino al 15% di benzina in meno. E l'università della California mette a punto un sistema computerizzato che suggerisce agli automobilisti i comportamenti migliori di ELENA DUSI
LE PARTENZE a tutto gas dopo un semaforo verde e le frenate brusche costano fino al 15 per cento di benzina in più. Lo calcola una nuova disciplina scientifica: l'eco-guida, nata qualche anno fa per insegnare agli automobilisti a ridurre la spesa in carburante e limare (ancorché di poco) l'emissione di gas inquinanti.
Il "Transportation center" dell'università della California ha appena stilato un rapporto che raccoglie tutti i suggerimenti per consumare meno benzina, e ha sottoposto a test uno dei vari computer di bordo disponibili oggi per tenere sotto controllo i consumi e suggerire al guidatore il comportamento più corretto. Questi computer sono ancora molto da perfezionare (offrono al momento un risparmio di carburante del 6 per cento in città e dell'1 per cento sulle strade veloci). Secondo l'Economist ne è dotato oggi l'1 per cento dei veicoli americani (soprattutto camion, auto ibride o a benzina ma di fascia alta), ma entro il 2020 una vettura su tre avrà sul cruscotto un eco-computer per ridurre i consumi e ottimizzare la guida. Il sistema su cui sta lavorando l'università della California mette insieme un gps per monitorare posizione e velocità, le mappe di Google Earth per distinguere tra strade cittadine e autostrade e una serie di sensori montati sulla macchina per tenere sotto controllo il consumo di carburante e la composizione dei gas di scarico emessi (oltre, ovviamente, a un navigatore che evita di perdersi nelle strade sconosciute).
Avere sempre sott'occhio i propri consumi ha spinto tutti i conducenti californiani che hanno partecipato al test a seguire i consigli dell'eco-guida. Inserire la marcia superiore il prima possibile, mantenere la velocità costante, prevedere e cercare di anticipare l'andamento del traffico, accelerare e frenare molto dolcemente, controllare almeno una volta al mese la pressione delle gomme sono i consigli per far durare il pieno più a lungo. Durante le code, è più conveniente avanzare lentamente che non fermarsi e ripartire: rimettersi in moto richiede infatti più energia che non incrementare gradualmente la velocità. Quando possibile, è conveniente far scivolare in avanti il veicolo con la frizione abbassata, provando a calcolare in quale punto l'energia cinetica dell'auto si sarà esaurita. Mantenere la pressione delle gomme sempre al livello consigliato fa risparmiare circa un pieno all'anno: le gomme sgonfie creano più attrito sull'asfalto e resistenza all'avanzamento. E anche se ogni modello di auto rappresenta una storia a sé, in generale i motori iniziano a perdere efficienza al di sopra dei cento chilometri all'ora. Accelerando ulteriormente, il gioco del tempo guadagnato non vale la candela dell'aumento di benzina consumata.
Un capitolo a sé riguarda l'aria condizionata, che al massimo della potenza può succhiare fino a un quarto del serbatoio. Il consiglio è di tenere i finestrini aperti fino a 65 chilometri all'ora. Aumentando la velocità, l'attrito dell'aria diventa però troppo significativo e conviene fare ricorso al condizionamento. L'opzione del ricircolo interno evita che l'aria calda proveniente da fuori debba essere raffreddata continuamente ex novo, e fa risparmiare.
Negli Stati Uniti si è già formato un club informale, quello dei cosiddetti "hypermilers": automobilisti molto coscienziosi che riescono a far marciare perfino le macchine "succhia-benzina" americane per 100 chilometri con 4,5 litri di carburante.
Il "Transportation center" dell'università della California ha appena stilato un rapporto che raccoglie tutti i suggerimenti per consumare meno benzina, e ha sottoposto a test uno dei vari computer di bordo disponibili oggi per tenere sotto controllo i consumi e suggerire al guidatore il comportamento più corretto. Questi computer sono ancora molto da perfezionare (offrono al momento un risparmio di carburante del 6 per cento in città e dell'1 per cento sulle strade veloci). Secondo l'Economist ne è dotato oggi l'1 per cento dei veicoli americani (soprattutto camion, auto ibride o a benzina ma di fascia alta), ma entro il 2020 una vettura su tre avrà sul cruscotto un eco-computer per ridurre i consumi e ottimizzare la guida. Il sistema su cui sta lavorando l'università della California mette insieme un gps per monitorare posizione e velocità, le mappe di Google Earth per distinguere tra strade cittadine e autostrade e una serie di sensori montati sulla macchina per tenere sotto controllo il consumo di carburante e la composizione dei gas di scarico emessi (oltre, ovviamente, a un navigatore che evita di perdersi nelle strade sconosciute).
Avere sempre sott'occhio i propri consumi ha spinto tutti i conducenti californiani che hanno partecipato al test a seguire i consigli dell'eco-guida. Inserire la marcia superiore il prima possibile, mantenere la velocità costante, prevedere e cercare di anticipare l'andamento del traffico, accelerare e frenare molto dolcemente, controllare almeno una volta al mese la pressione delle gomme sono i consigli per far durare il pieno più a lungo. Durante le code, è più conveniente avanzare lentamente che non fermarsi e ripartire: rimettersi in moto richiede infatti più energia che non incrementare gradualmente la velocità. Quando possibile, è conveniente far scivolare in avanti il veicolo con la frizione abbassata, provando a calcolare in quale punto l'energia cinetica dell'auto si sarà esaurita. Mantenere la pressione delle gomme sempre al livello consigliato fa risparmiare circa un pieno all'anno: le gomme sgonfie creano più attrito sull'asfalto e resistenza all'avanzamento. E anche se ogni modello di auto rappresenta una storia a sé, in generale i motori iniziano a perdere efficienza al di sopra dei cento chilometri all'ora. Accelerando ulteriormente, il gioco del tempo guadagnato non vale la candela dell'aumento di benzina consumata.
Un capitolo a sé riguarda l'aria condizionata, che al massimo della potenza può succhiare fino a un quarto del serbatoio. Il consiglio è di tenere i finestrini aperti fino a 65 chilometri all'ora. Aumentando la velocità, l'attrito dell'aria diventa però troppo significativo e conviene fare ricorso al condizionamento. L'opzione del ricircolo interno evita che l'aria calda proveniente da fuori debba essere raffreddata continuamente ex novo, e fa risparmiare.
Negli Stati Uniti si è già formato un club informale, quello dei cosiddetti "hypermilers": automobilisti molto coscienziosi che riescono a far marciare perfino le macchine "succhia-benzina" americane per 100 chilometri con 4,5 litri di carburante.
font:http://www.repubblica.it/ambiente/2011/02/10/news/eco_guida-12220686/
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