Ricoverata in ospedale a Bordighera, una donna di 68 anni rifiuta le trasfusioni indispensabili per salvarsi. La figlia si è rivolta all'avvocato per presentare un esposto in procura e chiedere l'intervento immediato della magistratura. "Ognuno è libero di credere in quello che vuole, ma qui è come se tutti assistessero a un omicidio senza fermarlo" di WANDA VALLI
E' una lotta tra madre e figlia, una lotta per la vita. Perchè la madre, Annunziata Iannicelli, 68 anni, sta male ma rifuta le trasfusioni di sangue, in nome del credo di Geova e la figlia, Maria Tronti, sta tentando il tutto per tutto, compresa una possibile denuncia all'autorità giudiziaria, pur di costringerla a curarsi. Ma Annunziata ha deciso che, pur di rispettare la sua scelta di essere testimone di Geova, correrà ogni rischio, consapevole che potrebbe costarle la vita. Intanto Maria Tronti, sua figlia, sta tentando ogni cosa pur di riuscire a salvarla, a imporre cure coatte. Tutto, compresa una denuncia in Procura contro l'ospedale Saint Charles di Bordighera, e una richiesta al giudice tutelare perché le affidi le sorti della madre. Annunziata, a sua volta, con le poche forze che le rimangono, si affida al nipote, il figlio di Maria che la pensa come lei, e ha firmato un documento per nominare un tutore e togliere alla figlia qualsiasi possibilità di intervenire. Maria Tronti, dice di non avere nulla contro Geova e i suoi accoliti: "Ognuno è libero, anzi liberissimo, di credere in quello che vuole, ma qui c'è di mezzo una vita umana, è come se tutti assistessero a un omicidio senza fermarlo". Il dramma di queste due donne, madre e figlia, incomincia il 24 febbraio quando Annunziata viene ricoverata all'ospedale. Malata da tempo, con importanti problemi al cuore, tanto da aver ottenuto l'invalidità civile, è anche seguita dal centro di salute mentale di Ventimiglia. Quel giorno accusa forti dolori allo stomaco, come spesso le accade dopo l'infarto che ha segnato per sempre il suo cuore quando Annunziata aveva 58 anni. Il 4 marzo avrebbe dovuto essere dimessa, ma una forte crisi respiratoria fa precipitare la situazione. La donna viene trasferita d'urgenza in rianimazione a Sanremo, poi la riportano a Bordighera, le emorragie aumentano, lei continua a rifiutare le trasfusioni. Il credo in Geova lo vieta, lei lo rispetta. Non solo, cerca di bloccare qualsiasi tentativo della figlia, mentre i medici dell'ospedale la giudicano prefettamente in grado di capire quello che sta facendo e non possono intervenire e curarla contro la sua volontà. Maria Tronti non si arrende, parla con i carabinieri e con il suo avvocato, vuole presentare un esposto in procura per chiedere l'intervento immediato della magistratura. Anche se, ora dopo ora, le speranze di vita di Annunziata Iannicelli si assottigliano. Ha bisogno di quel sangue che rifiuta in nome del suo credo.
font:http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/03/10/news/geova-13425760/
hai ragione a batterti per salvare tua madre, devi dirle che GESU'con il suo sangue ha salvato l'umanita' ciao..... e auguri di buona gurigione
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