Bel link suggeritoci da Turri Du', dove si evidenziano le bellezze della nostra terra
http://www.youtube.com/watch?v=WP5_23ru16M&feature=related
A.S.D P.G.S "Stelle Azzurre" dal 1983: Il calcio come scienza del movimento
A.S.D P.G.S "Stelle Azzurre" dal 1983: Il calcio come scienza del movimento: "Salvatore Bianchetti è nato a Catania nel 1950. Diplomato ISEF nel 1973, si è laureato nel 2001 in Scienze Motorie presso la Facoltà di Med..."
Il nostro passato comune di Antonio Thellung
Ricordo, da bambino, di essere stato alla festa per le nozze d'oro di nostri lontani parenti: mi sembravano d'una vecchiezza impressionate, come personaggi al di fuori del mondo reale. Ora, fra pochi mesi, insieme a Giulia (mia moglie) compiremo anche noi cinquant'anni di matrimonio, eppure non ci sentiamo così decrepiti. Intendiamoci, i segni del tempo si vedono tutti, ma il nostro amore continua a rifiorire, come il vino buono che invecchiando migliora. Il fatto è che da qualche tempo abbiamo superato ogni desiderio di possesso reciproco, e i frutti si vedono e si sentono. Credo che in qualche modo ogni itinerario coniugale debba fare i conti con tendenze possessive, che diventano senz'altro distruttive, se non si giunge a lavorare insieme per coltivare invece la disponibilità. Non c'è solo la gelosia, soprattutto quando assume aspetti patologici, a derivare da simili intenzioni, perché sovente gli atteggiamenti possessivi assumono altre forme, più subdole e meno facilmente identificabili. A parte le esplicite volontà di possesso, che alcuni considerano positive (ovviamente per se stessi), la naturale insicurezza umana, insieme all'istintiva ricerca di affermare una propria identità, sono elementi che sovente spingono, più o meno consciamente, a volersi impossessare degli altri, e tanto più quanto più i rapporti sono stretti e intimi. In particolare si alimentano e crescono, oppure maturano e si trasformano, nell'ambito del rapporto coniugale, dove l'impatto con atteggiamenti speculari costringe prima o poi a fare i conti anche con se stessi. Si potrebbe dire che l'andamento standard di un rapporto di coppia è fatto di momenti piacevoli e di scontri quotidiani, anche se sovente piccolissimi. Di solito, la reazione più comune alle divergenze è la pretesa che sia l'altro a cambiare: se tu fossi o facessi così e così, allora io.... È sempre l'altro a doversi muovere per primo. Nel corso degli anni, con Giulia abbiamo avuto abbondanti momenti piacevoli, ma ci siamo anche tanto contrastati! Dobbiamo ammettere che talvolta anche il nostro matrimonio ha corso il rischio d'imboccare strade sconnesse e divergenti. Poi finalmente la Grazia ci ha sfiorato e ci siamo incontrati: abbiamo smesso di pretendere che sia il coniuge a dover cambiare, per deciderci a cambiare insieme. O per dir meglio, siamo passati dalla voglia di convertire l'altro alla semplice e banale idea di cominciare dalla propria conversione. La nostra fortuna, o se si preferisce il grande dono ricevuto dallo Spirito santo, è di aver intuito contemporaneamente i benefici che ne potevamo trarre. Come risultato, eccoci ancora innamorati, ma in modo assai più divertente d'un tempo. Ora ci sembra incredibile che sia così difficile capire quel che, una volta capito, appare addirittura ovvio. E cioè che l'autentico interesse di un coniuge non può mai essere in contrasto con quello dell'altro. Chi aspira a un rapporto sereno, ricco di armonia e di affetto condiviso, non dovrebbe faticare a capire che tale realizzazione è possibile solo se il coniuge ha un desiderio analogo. Ma se è così, come ignorare che l'interesse primario sarà la preoccupazione di facilitarsi l'un l'altro il compito, di spianarsi reciprocamente la strada in modo da incontrarsi su un cammino comune? Più ancora che altruismo, occuparsi dell'altro, riscoprire quotidianamente la persona amata, è conveniente per sé. Bisogna farsi parte attiva, aprire la strada alla comunicazione, preoccuparsi di conoscere bene gli stati d'animo del coniuge, non attendere quegli accumuli che fanno esplodere rivalse, innestano comunicazioni aggressive, finiscono per fare ingigantire conflitti iniziati da piccoli e secondari problemi. Bisogna smetterla di fuggire le difficoltà nell'illusione di un pro bono pacis che maschera il problema creando altri accumuli. Comunicare è tutt'altro che facile, per riuscirci efficacemente bisogna imparare a "farsi dire", un'arte difficilissima, che si basa sull'offerta della propria disponibilità prima di pretendere qualcosa dall'altro. Con Giulia, il nostro rapporto ha fatto il decisivo salto di qualità quando abbiamo imparato a chiederci frequentemente: hai qualche cosa da dirmi? Oppure: posso fare qualcosa per te? E ci siamo rapidamente accorti che l'offerta di coinvolgersi dove ci sono differenze e contrasti è già l'inizio d'una qualche soluzione. A quel punto diventa chiaro che non si può vincere uno contro l'altro, ma si può soltanto vincere insieme. La parola convincere, che talvolta viene intesa come forzatura (mi vuoi convincere per forza?), ha invece un significato altamente costruttivo. Con–vincersi, vincere insieme, trovare insieme qualche soluzione, è l'unica possibilità di risolvere i problemi una volta per tutte. E dopo aver trovato questa complicità, questo coinvolgimento, questo fronte comune contro le pretese di chiunque dei due, sconfiggerle diventa facilissimo, perché si sente aumentare la gratitudine reciproca per lo straordinario dono di facilitarsi l'amore. Quando si sente sgorgare dal cuore la voglia di dire al proprio innamorato, non ti ringrazio perché mi ami, ma ti ringrazio di amarti, allora il gioco è fatto e rien ne va plus! Non resta che godersi la (con)vincita. ...
font: http://www.antoniothellung.it/leggi_scritti.asp?sezione=scritti&id_contenuto=1
Tennis, urla e gemiti delle campionesse
"Il pubblico sugli spalti e i telespettatori a casa sono sempre più infastiditi dagli strilli delle tenniste, assordanti e molto sgradevoli." A dirlo in un’intervista al Telegraph è Lan Ritchie, capo esecutivo del torneo di Wimbledon, giunto quest’anno alla sua 125esima edizione. Secondo Ritchie, il problema sarebbe l'educazione delle tenniste delle nuove generazioni; fra le più criticate, la bielorussa Victoria Azarenka, le cui urla raggiungono 95 decibel, e la russa Maria Sharapova, che già nel 2009 si era distinta per le sue urla spaventose, alcune delle quali raggiungevano quota 105 decibel (il suono di una sirena raggiunge i 120) Una piccola compilation, da Venus Williams a maria Sharapova, passando per Francesca Schiavone, Victoria Azarenka e Michelle Larcher De Brito
font:http://tv.repubblica.it/copertina/tennis-urla-e-gemiti-delle-campionesse/71336?video
LA DENUNCIA Congo, stupri di massa, violenze e razzie L' incubo per centinaia di bambini e donne
Il rapporto dell'équipe di medici Senza Frontiere dalla regione del sud del Kivu. Una banda di disertori dell'esercito regolare della Rdc si sono accaniti contro gli abitanti di Nyakiele. Giunti a piedi e scortati da mezzi militari gli ex soldati hanno prima circondato il villaggio e poi hanno ordinato a tutte le donne e i bambini di uscire dalle case. Quindi si sono letteralmente divertiti a vessare le loro vittime per ore di DANIELE MASTROGIACOMO
NYAKIELE (Sud Kivu) - Ancora violenze, saccheggi, incendi e razzie di bestiame. Ancora assalti e stupri di massa di donne, bambini e uomini. Dopo un periodo di relativa tranquillità, dal sud del Kivu, regione dell'estremo oriente della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), giungono denunce impressionanti di violenze nei confronti della popolazione civile. Secondo Mèdicins sans frontières 1 (Msf), la Ong presente da anni nella zona, un intero villaggio di un'area isolata e di difficile accesso è stato assaltato da duecento uomini armati. Per due giorni, tra il 10 e il 12 giugno scorsi, una banda di disertori dell'esercito regolare della Rdc si sono accaniti contro gli abitanti diNyakiele. Giunti a piedi e scortati da mezzi militari gli ex soldati hanno prima circondato il villaggio e poi hanno ordinato a tutte le donne e i bambini di uscire dalle case. Quindi, come accade in questi casi, si sono divertiti a vessare le loro vittime con una serie di violenze che sono proseguite per ore. Un inferno per donne e bambini. Di fronte alle armi spianate, gli abitanti di Nyakiele hanno potuto fare poco. Per le donne e i bambini è stato un vero inferno. Ma gli stupri, assieme a soprusi, violenze e percosse, hanno riguardato chiunque accennasse ad una reazione. Ridotta allo stremo, la piccola comunità ha cercato di fuggire verso la boscaglia mentre la banda di ex soldati ha dato fuoco alle case e alle capanne portando via il bestiame.
Lo scempio è stato scoperto per caso. Una équipe medica di Msf è arrivata sul posto per sottoporre gli abitanti ad una serie di vaccini contro la malaria e il morbillo. Quando sono giunti nel villaggio, ormai ridotto a cenere fumante, gli abitanti hanno avuto il coraggio di uscire dalla boscaglia. Sono iniziati i racconti ed è cominciata la conta delle violenze e degli stupri. Almeno un centinaio di donne presentava ferite in tutto il corpo e solo dopo un delicato confronto di tipo psicologico hanno avuto la forza di raccontare cosa fosse successo e chi fossero gli autori del brutale assalto.
Vittime oltre 60 donne. Médicins sans frontieres non è in grado di confermare a chi appartenesse la banda di ex militari. Ma secondo il deputato provinciale Jena Marie Ngoma "oltre 60 donne" di questo villaggio sono rimaste vittime degli stupri commessi da "militari dell'armata congolese", guidati dal colonello Kifaru, ex dirigente delle famigerate milizie Mai-Mai, che avevano disertato da una base militare. Proprio ieri, l'ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell'Onu aveva denunciato una serie di razzie nei villaggi di Kanguli, Abala e Niakiele commessi nella notte tra il 10 e l'11 giugno. Ma non aveva accennato agli stupri. Si era limitato a dire che gli autori erano dei disertori dell'esercito congolese guidati dal colonnello Kifaru. Il portavoce delle Forze armate della Rdc (Fardc) nel sud del Kivu, il colonnello Vianney Kazarama, ha difeso il suo collega e ha smentito che Kifaru fosse coinvolto nei gravissimi episodi di violenza. "E' falso", ha detto il protavoce, "non ha mai commesso delle infrazioni. Ci sono delle milizie di Mai-Mai nella zona e anche degli elementi delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda", i famosi interhawne, estremisti hutu fuggiti dal Ruanda dopo il genocidio del 1994 e da allora in fuga nelle boscaglie dove si abbandonano a violenze, assalti e stupri. Ma è stato lo stesso Kazarama ad ammettere che molti soldati dell'esercito dislocati nella zona si lamentano di "non aver nulla da mangiare e da bere".
Soldati che diventano banditi sanguinari. La guerra che per anni si è combattuta in Kivu si è conclusa nel 2008 dopo un accordo tra Kinshasa e Kigali. Prevedeva l'arruolamento di tutte le milizie attive nell'area tra le fila dell'esercito regolare della Rdc. Ma il piano non sempre funziona. Mancano i soldi. I soldati restano per mesi senza paga, isolati in aree remote e impervie e alla fine, spesso, decidono di agire come bande autonome. Hanno le armi, le divise, i mezzi di trasporto. Entrano nei villaggi, mangiano, dormono, abusano delle donne, dei bambini. E alla fine, dopo aver dato alle fiamme case e capanne, si disperdono nella giungla portandosi dietro il bottino: piccoli averi e bestiame.
Lo scempio è stato scoperto per caso. Una équipe medica di Msf è arrivata sul posto per sottoporre gli abitanti ad una serie di vaccini contro la malaria e il morbillo. Quando sono giunti nel villaggio, ormai ridotto a cenere fumante, gli abitanti hanno avuto il coraggio di uscire dalla boscaglia. Sono iniziati i racconti ed è cominciata la conta delle violenze e degli stupri. Almeno un centinaio di donne presentava ferite in tutto il corpo e solo dopo un delicato confronto di tipo psicologico hanno avuto la forza di raccontare cosa fosse successo e chi fossero gli autori del brutale assalto.
Vittime oltre 60 donne. Médicins sans frontieres non è in grado di confermare a chi appartenesse la banda di ex militari. Ma secondo il deputato provinciale Jena Marie Ngoma "oltre 60 donne" di questo villaggio sono rimaste vittime degli stupri commessi da "militari dell'armata congolese", guidati dal colonello Kifaru, ex dirigente delle famigerate milizie Mai-Mai, che avevano disertato da una base militare. Proprio ieri, l'ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell'Onu aveva denunciato una serie di razzie nei villaggi di Kanguli, Abala e Niakiele commessi nella notte tra il 10 e l'11 giugno. Ma non aveva accennato agli stupri. Si era limitato a dire che gli autori erano dei disertori dell'esercito congolese guidati dal colonnello Kifaru. Il portavoce delle Forze armate della Rdc (Fardc) nel sud del Kivu, il colonnello Vianney Kazarama, ha difeso il suo collega e ha smentito che Kifaru fosse coinvolto nei gravissimi episodi di violenza. "E' falso", ha detto il protavoce, "non ha mai commesso delle infrazioni. Ci sono delle milizie di Mai-Mai nella zona e anche degli elementi delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda", i famosi interhawne, estremisti hutu fuggiti dal Ruanda dopo il genocidio del 1994 e da allora in fuga nelle boscaglie dove si abbandonano a violenze, assalti e stupri. Ma è stato lo stesso Kazarama ad ammettere che molti soldati dell'esercito dislocati nella zona si lamentano di "non aver nulla da mangiare e da bere".
Soldati che diventano banditi sanguinari. La guerra che per anni si è combattuta in Kivu si è conclusa nel 2008 dopo un accordo tra Kinshasa e Kigali. Prevedeva l'arruolamento di tutte le milizie attive nell'area tra le fila dell'esercito regolare della Rdc. Ma il piano non sempre funziona. Mancano i soldi. I soldati restano per mesi senza paga, isolati in aree remote e impervie e alla fine, spesso, decidono di agire come bande autonome. Hanno le armi, le divise, i mezzi di trasporto. Entrano nei villaggi, mangiano, dormono, abusano delle donne, dei bambini. E alla fine, dopo aver dato alle fiamme case e capanne, si disperdono nella giungla portandosi dietro il bottino: piccoli averi e bestiame.
font: http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/06/23/news/stupri_in_congo_mfs-18141119/
Allacciate le cinture: in aereo le istruzioni più pazze del mondo
Come interessare i passeggeri durante le solite istruzioni di sicurezza al decollo? Con strip-tease, cartoni animati, attori comici e personaggi famosi, come il calciatore del Manchester United, Wayne Mark Rooney. In aumento le compagnie aeree, da Virgin ad Air New Zealand, che fanno ricorso alle presentazioni eccentriche, provocatorie e perfino osé pur di destare l'attenzione a bordo
font:http://tv.repubblica.it/copertina/allacciate-le-cinture-in-aereo-le-istruzioni-piu-pazze-del-mondo/71311?video=&ref= HRESS-2
LA STORIA La favola del pinguino arrivato in N.Zelanda
Lo chiamano già l'imperatore perduto. Un lungo viaggio dal Polo Sud alla spiaggia di Peka Peka dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - ""Dopo il secondo iceberg, basta girare a destra e in cinque minuti sono a casa". Forse avrà pensato così: dimenticando che doveva voltare a sinistra, non a destra, e dunque andando nella direzione opposta. Oppure stava rincorrendo un branco di calamari, di cui è notoriamente ghiotto, a forza di mangiarne ha perso contatto con i compagni, si è confuso e ha continuato a nuotare nel verso sbagliato. Nuota e nuota, probabilmente ha perso anche la cognizione del tempo, e d'altronde quelli della sua specie sono in grado di restare in acqua per mesi di seguito, senza bisogno di posare piede (si fa per dire) sulla terraferma. Finché un giorno, finalmente, ha intravisto la costa e con qualche ultima bracciata è giunto a riva. "Strano, questo posto non sembra per nulla il Polo Sud", deve essergli passato per la mente. E infatti il posto in cui è sbarcato il pinguino protagonista di questa avventura non è al Polo Sud. E' tremila chilometri più a nord, in Nuova Zelanda. "Stavo portando a passeggio il cane", racconta Christine Wilton, la prima a vederlo sulla spiaggia di Peka Peka, "e sono rimasta a bocca aperta. Era come se qualcuno lo avesse fatto scendere dal cielo. Era in un luogo dove non dovrebbero esserci pinguini". Beninteso, qualche volta ci capitano: l'ultimo della specie imperatore avvistato in Nuova Zelanda risale al 1967, quarantaquattro anni or sono. La signora col cagnolino dice che la scena le ha ricordato un cartone animato del 2006, "Happy Feet", dalla trama simile: anche lì un giovane pinguino si perde e finisce molto lontano da casa. Del resto i pinguini imperatori, i più diffusi e più grossi tra questi volatili tanto amati da noi umani per il loro buffo aspetto, sono capaci di viaggi epici: un altro film di successo, "La marcia dei pinguini", ha raccontato recentemente le loro gesta per andare a deporre le uova e la loro tenace capacità di sopravvivenza. Una nuotata di tremila chilometri dall'Antartico alla Nuova Zelanda, tuttavia, è più insolita o meglio eccezionale. Sicché ha rapidamente trasformato il pinguino in questione in una celebrità mondiale.
Da ieri la foto di lui che si guarda intorno (perplesso?) sulla spiaggia neozelandese sta facendo il giro di internet e di tutti i giornali del pianeta. E' alto 80 centimetri, ancora giovane: i naturalisti locali stimano che abbia circa dieci mesi. Nessuno gli ha dato ancora un nome, ma un soprannome sì: "The lost emperor", l'imperatore sperduto, lo chiamano i media, gioco di parole sulla sua specie, gli "imperatori" appunto, e sul titolo in inglese del film premio Oscar di Bertolucci, "The last emperor" (L'ultimo imperatore). Ma oltre che sperduto rischia di essere affamato, e soprattutto assetato: pesce da mangiare potrebbe trovarne pure in Nuova Zelanda, ma neve no. Sicché il pinguino ha cominciato a mangiare sabbia bagnata, scambiandola per il bianco manto che ricopre l'Antartico, senza sapere che, a differenza della neve, la sabbia non gli si scioglierà nello stomaco e non gli darà alcun nutrimento liquido. La disidratazione non è un pericolo immediato, perché i pinguini imperatore possono anche bere l'acqua salata dell'oceano (in estate). Ma a lungo termine potrebbe diventare un problema. Per non parlare della curiosità degli umani, che lo bersagliano di flash da mattina a sera. Per adesso lui pare prenderla con filosofia: se ne sta lì sulla spiaggia, come un turista per caso, metafora delle piccole e grandi odissee della vita, che non ci portano dove credevamo di andare bensì in luoghi ignoti e misteriosi, da cui non è subito chiaro se verranno fortune o disgrazie.
Da ieri la foto di lui che si guarda intorno (perplesso?) sulla spiaggia neozelandese sta facendo il giro di internet e di tutti i giornali del pianeta. E' alto 80 centimetri, ancora giovane: i naturalisti locali stimano che abbia circa dieci mesi. Nessuno gli ha dato ancora un nome, ma un soprannome sì: "The lost emperor", l'imperatore sperduto, lo chiamano i media, gioco di parole sulla sua specie, gli "imperatori" appunto, e sul titolo in inglese del film premio Oscar di Bertolucci, "The last emperor" (L'ultimo imperatore). Ma oltre che sperduto rischia di essere affamato, e soprattutto assetato: pesce da mangiare potrebbe trovarne pure in Nuova Zelanda, ma neve no. Sicché il pinguino ha cominciato a mangiare sabbia bagnata, scambiandola per il bianco manto che ricopre l'Antartico, senza sapere che, a differenza della neve, la sabbia non gli si scioglierà nello stomaco e non gli darà alcun nutrimento liquido. La disidratazione non è un pericolo immediato, perché i pinguini imperatore possono anche bere l'acqua salata dell'oceano (in estate). Ma a lungo termine potrebbe diventare un problema. Per non parlare della curiosità degli umani, che lo bersagliano di flash da mattina a sera. Per adesso lui pare prenderla con filosofia: se ne sta lì sulla spiaggia, come un turista per caso, metafora delle piccole e grandi odissee della vita, che non ci portano dove credevamo di andare bensì in luoghi ignoti e misteriosi, da cui non è subito chiaro se verranno fortune o disgrazie.
font: http://www.repubblica.it/ambiente/2011/06/22/news/punguino-18084273/
PAKISTAN Fermata bambina kamikaze di 9 anni rapita e costretta a indossare esplosivo
La piccola era stata sequestrata sabato scorso dalla città di Peshawar, sedata e convinta a premere il bottone per attivare l'ordigno. Bloccata non lontano da un posto di controllo a Islam Dara
ISLAMABAD - Appena nove anni. Era una bambina la kamikaze bloccata in un checkpoint di paramilitari nel distretto di Lower Dir, nel nordovest del Pakistan, ha riferito il capo della polizia locale, Salim Marwat. La bambina era stata rapita sabato dalla città di Peshawar ed era stata obbligata dai suoi sequestratori ad indossare un giubotto esplosivo. La piccola, di nome Suhana Ali, è stata bloccata non lontano da un posto di controllo a Islam Dara, quando un agente ha notato sul suo corpo un innaturale rigonfiamento. Un controllo ha permesso di appurare che la ragazzina aveva indosso un giubbotto esplosivo pronto per essere attivato. L'operazione di polizia, e l'età della piccola, sono stati confermati da un ufficiale della polizia. "Sushana - ha spiegato - viene dall'area di Hashtnagri vicino a Peshawar ed è stata sequestrata da quattro persone, uomini e donne. Suo padre è disabile e povero, mentre la madre è una sarta". Durante l'interrogatorio la bimba ha detto che i suoi rapitori le hanno somministrato sedativi. "Mi hanno ordinato di premere il bottone - ha infine detto - al momento di passare nel posto di controllo, ma la polizia mi ha fermato prima che io vi arrivassi".
ISLAMABAD - Appena nove anni. Era una bambina la kamikaze bloccata in un checkpoint di paramilitari nel distretto di Lower Dir, nel nordovest del Pakistan, ha riferito il capo della polizia locale, Salim Marwat. La bambina era stata rapita sabato dalla città di Peshawar ed era stata obbligata dai suoi sequestratori ad indossare un giubotto esplosivo. La piccola, di nome Suhana Ali, è stata bloccata non lontano da un posto di controllo a Islam Dara, quando un agente ha notato sul suo corpo un innaturale rigonfiamento. Un controllo ha permesso di appurare che la ragazzina aveva indosso un giubbotto esplosivo pronto per essere attivato. L'operazione di polizia, e l'età della piccola, sono stati confermati da un ufficiale della polizia. "Sushana - ha spiegato - viene dall'area di Hashtnagri vicino a Peshawar ed è stata sequestrata da quattro persone, uomini e donne. Suo padre è disabile e povero, mentre la madre è una sarta". Durante l'interrogatorio la bimba ha detto che i suoi rapitori le hanno somministrato sedativi. "Mi hanno ordinato di premere il bottone - ha infine detto - al momento di passare nel posto di controllo, ma la polizia mi ha fermato prima che io vi arrivassi".
font: http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/20/news/fermata_bimba_kamikaze_di_9_anni_stava_per_mettere_a_segno_attentato-17952343/
Gli ergastoli bianchi dei "matti criminali"
I dati forniti dalla Commissione Parlamentare sull'Efficienza del Servizio Sanitatio Nazionale, presieduta dal senatore Ignazio Marino. C'è un uomo dietro le sbarre da 25 anni per essersi vestito da donna. Un altro, recluso da anni, che reagì con violenza ad un poliziotto perché non voleva pagare il conto in pizzeria. L'analisi del percorso di 389 detenuti su 1.500 che potrebbero essere dimessi (liberati) subito di CATERINA PASOLINI
BARCELLONA POZZO DI GOTTO - Giuseppe è da 18 anni dietro le sbarre dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto per aver rapinato 7mila lire con le mani in tasca, a fingere un'inesistente pistola. Andrea da 25 vive in cella, rinchiuso perché considerato socialmente pericoloso dopo essere stato fermato vestito da donna davanti ad una scuola. Fabio è qui da anni perché ha rubato una bicicletta, Dario non esce da almeno 5anni, ha reagito violentemente con gli agenti dopo essersi rifiutato di pagare un conto in pizzeria. Centinaia di ergastoli "bianchi". Sono centinaia gli ergastoli "bianchi", le vite fragili interrotte, imprigionate. Con scadenza fine pena mai perché, nonostante il via libera dei giudici di sorveglianza, non ci sono stuttture sul territorio pronte ad accoglierle i detenuti condannati e con problemi psichici. Così negli ospedali psichiatrici giudiziari italiani, da Aversa a Secondigliano, spesso in condizioni vergognose, resta il 60 % dei detenuti psichici, di chi potrebbe ricominciare a vivere fuori "perché la maggior parte ha compiuto bagattelle" e ormai non è più considerato socialmente pericoloso. A denunciarlo un'indagine della Commissione parlamentate sull'efficienza del servizio sanitario nazionale 1 presieduta dal senatore Ignazio Marino, che ha convinto il ministro della Salute Fazio ad erogare 5 milioni di euro, bloccati da anni, destinati alle regioni e quindi alle Asl per progetti di accoglienza dei detenuti non pericolosi. L'indagine della Commissione. "Analizzando il percorso dei 389 detenuti che su 1500 potenzialmente potrebbero essere dimessi, il 40 % è ancora ospitato nei centri. I risultati della nostra indagine da marzo a maggio mostrano una situazione a macchia di leopardo. Ci sono Regioni più virtuose e quelle meno", spiega Ignazio Marino, presidente della Commissione. "La Campania ne accoglie molto pochi sul territorio, al contrario dell'Emilia Romagna, ma la cosa grave è che molte regioni non hanno nemmeno fatto richiesta dei fondi messi a disposizione per la presa in carico dei pazienti".
Le Regioni che bnon hanno presentato progetti. Nella "lista nera" di chi non ha presentato alcun progetto - nonostante il Ministero abbia stanziato 5 milioni di euro - sono finete: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Provincia di Bolzano, Sicilia e Valle D'Aosta. Nel dettaglio, tra gli Ospedali psichiatrici giudiziari dove le cose sono andate peggio c'è quello di Aversa (Campania), dove sui 105 dismissibili solo 21 sono stati dimessi, 23 trasferiti, 2 deceduti (su un totale di 6 morti nella struttura da gennaio). Dal lato opposto l'Opg di Reggio Emilia, dove sui 37 dismissibili sono effettivamente usciti 23 pazienti, 4 sono stati trasferiti e uno è deceduto. Ospedali cadenti, topi e letti di contenzione. Luoghi, come raccontano gli stessi operatori e testimoniano le immagini del documentario mostrato ai ministri e che ha commosso il presidente del Senato Renato Schifani, spesso cadenti, inadeguati. Con i topi che escono dalle latrine alla turca, dove fino al 2009 c'erano i letti di contenzione - tolti sopo una condanna della comunità europea per tortura. Centri con pochi uomini, mezzi e risorse economiche. Ad riconoscerlo la stessa direttrice di Aversa, Carlotta Giaquinto, dove nei primi sei mesi dell'anno sei dentenuti sono morti, tre suicidi. "La struttura dove sono ricoverati in 240 malati psichici è fatiscente, abbiamo solo 4 educatori e 2 psicologi per trenta ore, gli psichiatri lavorano addirittura solo come consulenti. Marino: "Così non c'è dignità". "Come si fa a garantire cura con un minuto di terapia a testa - afferma dil senatore Ignazio Marino - come si fa così a garantire il rispetto della dignità umana e la possibilità di terapia sancita dalla costituzione"?, si domanda Marino che ieri ha organizzato con la commissione un convegno in Senato per sentire tutte le parti in causa: dai direttori degli ospedali agli operatori sanitari, dalle regioni ai tribunali, dalle comunità terapeutiche al ministero. E trovare una via di uscita. "Perché così non si può andare avanti. Arriveremo alla chiusura di questi luoghi. Non può continuare ad esistere un limbo dove non viene rispettata né la persona, ne il suo diritto alla salute e a un futuro. Gente che ha commesso delitti ben più gravi, scontata la pena è fuori. Loro, che proprio perché malati psichici dovrebbero essere più protetti hanno come fine pena mai per mancanza di strutture".
Un'isola felice per ricominciare a vivere. Una delle poche isole felici sul territorio è la comunità di Sadurano poco lontano da Castrocaro, in Emilia Romagna. "La regione prima ha cominciato a pensare dove costruire realtà sul territorio e poi ha creato i centri residenziali per accogliere i pazienti, Noi siamo una di queste realtà, un
luogo di transito per verificare che uno sia veramente pronto per la vita fuori. Qui i detenuti riconinciano a vivere, a lavorare magari in officina. Abbiamo avuto 36 pazienti in 3 anni, sedici sono tornati alle loro case, altri vivono altrove in strutture a bassa protezione", dice il presidente Stefano Rambelli appassionato psicologo quarantenne.
Le Regioni che bnon hanno presentato progetti. Nella "lista nera" di chi non ha presentato alcun progetto - nonostante il Ministero abbia stanziato 5 milioni di euro - sono finete: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Provincia di Bolzano, Sicilia e Valle D'Aosta. Nel dettaglio, tra gli Ospedali psichiatrici giudiziari dove le cose sono andate peggio c'è quello di Aversa (Campania), dove sui 105 dismissibili solo 21 sono stati dimessi, 23 trasferiti, 2 deceduti (su un totale di 6 morti nella struttura da gennaio). Dal lato opposto l'Opg di Reggio Emilia, dove sui 37 dismissibili sono effettivamente usciti 23 pazienti, 4 sono stati trasferiti e uno è deceduto. Ospedali cadenti, topi e letti di contenzione. Luoghi, come raccontano gli stessi operatori e testimoniano le immagini del documentario mostrato ai ministri e che ha commosso il presidente del Senato Renato Schifani, spesso cadenti, inadeguati. Con i topi che escono dalle latrine alla turca, dove fino al 2009 c'erano i letti di contenzione - tolti sopo una condanna della comunità europea per tortura. Centri con pochi uomini, mezzi e risorse economiche. Ad riconoscerlo la stessa direttrice di Aversa, Carlotta Giaquinto, dove nei primi sei mesi dell'anno sei dentenuti sono morti, tre suicidi. "La struttura dove sono ricoverati in 240 malati psichici è fatiscente, abbiamo solo 4 educatori e 2 psicologi per trenta ore, gli psichiatri lavorano addirittura solo come consulenti. Marino: "Così non c'è dignità". "Come si fa a garantire cura con un minuto di terapia a testa - afferma dil senatore Ignazio Marino - come si fa così a garantire il rispetto della dignità umana e la possibilità di terapia sancita dalla costituzione"?, si domanda Marino che ieri ha organizzato con la commissione un convegno in Senato per sentire tutte le parti in causa: dai direttori degli ospedali agli operatori sanitari, dalle regioni ai tribunali, dalle comunità terapeutiche al ministero. E trovare una via di uscita. "Perché così non si può andare avanti. Arriveremo alla chiusura di questi luoghi. Non può continuare ad esistere un limbo dove non viene rispettata né la persona, ne il suo diritto alla salute e a un futuro. Gente che ha commesso delitti ben più gravi, scontata la pena è fuori. Loro, che proprio perché malati psichici dovrebbero essere più protetti hanno come fine pena mai per mancanza di strutture".
Un'isola felice per ricominciare a vivere. Una delle poche isole felici sul territorio è la comunità di Sadurano poco lontano da Castrocaro, in Emilia Romagna. "La regione prima ha cominciato a pensare dove costruire realtà sul territorio e poi ha creato i centri residenziali per accogliere i pazienti, Noi siamo una di queste realtà, un
luogo di transito per verificare che uno sia veramente pronto per la vita fuori. Qui i detenuti riconinciano a vivere, a lavorare magari in officina. Abbiamo avuto 36 pazienti in 3 anni, sedici sono tornati alle loro case, altri vivono altrove in strutture a bassa protezione", dice il presidente Stefano Rambelli appassionato psicologo quarantenne.
font:http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2011/06/09/news/in_cella_da_18_anni_per_rapina_di_7_mila_lire_gli_ergastoli_bianchi_dei_matti_criminali-17460141/
Storia presa dal web
E' il pomeriggio di un venerdì tipico e stai guidando fino a casa tua.Sintonizzi la radio.
Il notiziario racconta una cosa di poca importanza: in un paese lontano sono morte 3 persone di una qualche influenza che mai si era vista prima. Non dai molta attenzione a questa notizia...
IL lunedì quando ti svegli, senti che non sono più 3, sono 30000 persone che sono morte tra le colline remote dell'India.Persone del controllo della sanità degli Stati Uniti sono andate a verificare.Il Martedì diventa la notizia più importante della prima pagina del giornale, perchè ormai non è solo l'India ma anche il Pakistan, Iran e Afghanistan e velocemente la notizia esce in tutti i notiziari. La stanno chiamando "L'influenza misteriosa" e tutti si domandano: Come la controlleremo? C'è panico in Europa e si chiudono le frontiere. Senti al telegiornale la traduzione di una donna,in Francia, che racconta di un uomo trovato morto nell'ospedale per l'influenza misteriosa.I telegiornali dicono che,quando hai il virus, per una settimana non ti rendi conto di averlo. Dopo hai 4 giorni di dolori terribili e poi muori.Anche l'Inghilterra chiude le frontiere, però è tardi. L'indomani il presidente degli Stati Uniti chiude le frontiere per evitare il contagio nel paese, fino a quando non avranno trovato la cura...Il giorno seguente la gente si riunisce nelle chiese per pregare per una cura ed entra qualcuno dicendo "Prendete la radio e ascoltate la notizia!!":2 donne sono morte a New York. Ormai sembra che l'influenza abbia contagiato il mondo.Gli scienziati continuano a cercare l'antidoto, però niente sembra funzionare. Presto arriva la notizia tanto attesa: Si è decifrato il codice del DNA del virus. Si può fare l'antidoto.C'è bisogno del sangue di qualcuno che non sia stato infettato e subito corre la notizia che tutti corrano all'ospedale più vicino per fare degli esami del sangue.vai di tua volontà e porti la tua famiglia, insieme ai tuoi vicini, domandandoti: che succederà? Sarà così che finirà il mondo?...
All'ospedale, dopo gli esami, esce un dottore gridando un nome. Il più piccolo dei tuoi figli è vicino a te, ti afferra per il giacchetto e dice: "Papà? è il mio nome." Prima che puoi reagire ti tolgono tuo figlio e tu gridi: "ASPETTA!..." E loro rispondono: "tutto andrà bene, il suo sangue è pulito, il suo sangue è puro.Crediamo che abbia il tipo di sangue giusto."Dopo 5 minuti i dottori escono gridando e ridendo. E' la prima volta che vedi ridere qualcuno dopo una settimana. Il dottore più anziano si avvicina a te e dice: "Grazie, signore!, il sangue di suo figlio è puro, si può fare l'antidoto..."La notizia corre da tutte le parti, la gente piange e grida di felicità.Allora il dottore si avvicina a te e alla tua moglie e dice: "Possiamo parlarvi per un momento?...E' che non sapevamo che il donatore sarebbe stato un bambino e abbiamo bisogno che firmiate queste carte per dare il sangue." Mentre leggi il foglio ti rendi conto che non è specificata la quantità di sangue e chiedi: "Quanto sangue?..."Il sorriso del dottore sparisce e risponde: "Non pensavamo che sarebbe stato un bambino. Non eravamo preparati. Lo dobbiamo usare tutto!..."
Non ci credi e cerchi di reclamare:"Però, Però...". Il dottore continua insistendo, "Non capisce, stiamo parlando della cura per tutto il mondo! Per favore firmi,abbiamo bisogno di tutto il sangue . Tu chiedi: "ma non potete fare una transfusione?" E la risposta è: "se troveremo altro sangue puro lo faremo... Firmerà? Per favore?...Firmi!!....!In silenzio e senza sentire più le dita della mano che stringevano la penna, FIRMI. Ti domandano "Vuoi vedere a tuo figlio?"Cammini fino alla sala di emergenza dove sta tuo figlio seduto dicendo: "Papà!, Mamma! che succede?" Prendi la sua mano e gli dici: "Figlio, Tua madre e io ti amiamo tantissimmo, ti amiamo e mai permetteremo che ti avvenga qualcosa che non sia necessario, capisci questo?" E quando il dottore ritorna e dice: "Mi dispiace ma dobbiamo cominciare, persone in tutto il mondo stanno morendo"...Tu te ne saresti andato? Avresti potuto voltare le spalle e lasciare tuo filgio lì?... Mentre lui ti dice: "Papà?, Mamma? perchè mi abbandonate?.."
La settimana dopo, mentre stai facendo una cerimonia per onorare tuo figlio, c'è qualcuno che dorme a casa sua, altri non sono venuti perchè preferivano andare a passeggiare o vedere una partita di calcio e altri vengono alla cerimonia, con un sorriso falso facendo finta che gli importi davvero.Vorresti fermare tutto e gridare: "Mio figlio è morto per voi!!!! Per caso vi importa?..."
A volte è questo quello che Dio ci vuole dire: "Mio figlio è morto per voi, e non riuscite a capire quanto vi amo?"E' curioso vedere come è semplice per le persone rifiutare Dio, e dopo chiedersi perchè il mondo va di male in peggio.
E' curioso vedere come crediamo a quello che è scritto sul giornale, però contestiamo quello che è scritto sulla Bibbia.
E' curioso come ci sforziamo giorno dopo giorno accumulando beni terreni e non ci dedichiamo neanche un minuto a fare tesoro delle cose celestiali.
E' curioso come qualcuno dice: "Io credo in Dio", però con le sue azioni dimostra che segue altri scopi.
E' curioso come inviamo migliaia di "scherzi" attraverso una email, le stesse che si spandono come un fuoco..., però quando inviamo messaggi che riguardano Dio, la gente ci pensa prima di parlarne con altri!
E' curioso come la lussuria cruda, volgare e oscena passa liberamente attraverso il Ciber-Spazio, mentre la discussione su Gesù è soffocata nelle scuole e nei posti di lavoro.
E' CURIOSO, VERO??
Più curioso è vedere un cristiano così fervido la domenica, ma invisibile il resto della settimana.
E' curioso che quando finisci di leggere questo messaggio, non senti la necessità di inviarlo a molti di quelli che sono nella lista d'email; semplicemente perchè non sei sicuro(a) di quello che loro credono o andranno a pensare di te.
E' curioso che noi ci preoccupiamo di quello che la gente pensi, piuttosto di quello che DIO pensi di noi.Non ti trattenere, Invialo, devi solo pigiare Inoltra!!!...
Dio ti benedica
IL lunedì quando ti svegli, senti che non sono più 3, sono 30000 persone che sono morte tra le colline remote dell'India.Persone del controllo della sanità degli Stati Uniti sono andate a verificare.Il Martedì diventa la notizia più importante della prima pagina del giornale, perchè ormai non è solo l'India ma anche il Pakistan, Iran e Afghanistan e velocemente la notizia esce in tutti i notiziari. La stanno chiamando "L'influenza misteriosa" e tutti si domandano: Come la controlleremo? C'è panico in Europa e si chiudono le frontiere. Senti al telegiornale la traduzione di una donna,in Francia, che racconta di un uomo trovato morto nell'ospedale per l'influenza misteriosa.I telegiornali dicono che,quando hai il virus, per una settimana non ti rendi conto di averlo. Dopo hai 4 giorni di dolori terribili e poi muori.Anche l'Inghilterra chiude le frontiere, però è tardi. L'indomani il presidente degli Stati Uniti chiude le frontiere per evitare il contagio nel paese, fino a quando non avranno trovato la cura...Il giorno seguente la gente si riunisce nelle chiese per pregare per una cura ed entra qualcuno dicendo "Prendete la radio e ascoltate la notizia!!":2 donne sono morte a New York. Ormai sembra che l'influenza abbia contagiato il mondo.Gli scienziati continuano a cercare l'antidoto, però niente sembra funzionare. Presto arriva la notizia tanto attesa: Si è decifrato il codice del DNA del virus. Si può fare l'antidoto.C'è bisogno del sangue di qualcuno che non sia stato infettato e subito corre la notizia che tutti corrano all'ospedale più vicino per fare degli esami del sangue.vai di tua volontà e porti la tua famiglia, insieme ai tuoi vicini, domandandoti: che succederà? Sarà così che finirà il mondo?...
All'ospedale, dopo gli esami, esce un dottore gridando un nome. Il più piccolo dei tuoi figli è vicino a te, ti afferra per il giacchetto e dice: "Papà? è il mio nome." Prima che puoi reagire ti tolgono tuo figlio e tu gridi: "ASPETTA!..." E loro rispondono: "tutto andrà bene, il suo sangue è pulito, il suo sangue è puro.Crediamo che abbia il tipo di sangue giusto."Dopo 5 minuti i dottori escono gridando e ridendo. E' la prima volta che vedi ridere qualcuno dopo una settimana. Il dottore più anziano si avvicina a te e dice: "Grazie, signore!, il sangue di suo figlio è puro, si può fare l'antidoto..."La notizia corre da tutte le parti, la gente piange e grida di felicità.Allora il dottore si avvicina a te e alla tua moglie e dice: "Possiamo parlarvi per un momento?...E' che non sapevamo che il donatore sarebbe stato un bambino e abbiamo bisogno che firmiate queste carte per dare il sangue." Mentre leggi il foglio ti rendi conto che non è specificata la quantità di sangue e chiedi: "Quanto sangue?..."Il sorriso del dottore sparisce e risponde: "Non pensavamo che sarebbe stato un bambino. Non eravamo preparati. Lo dobbiamo usare tutto!..."
Non ci credi e cerchi di reclamare:"Però, Però...". Il dottore continua insistendo, "Non capisce, stiamo parlando della cura per tutto il mondo! Per favore firmi,abbiamo bisogno di tutto il sangue . Tu chiedi: "ma non potete fare una transfusione?" E la risposta è: "se troveremo altro sangue puro lo faremo... Firmerà? Per favore?...Firmi!!....!In silenzio e senza sentire più le dita della mano che stringevano la penna, FIRMI. Ti domandano "Vuoi vedere a tuo figlio?"Cammini fino alla sala di emergenza dove sta tuo figlio seduto dicendo: "Papà!, Mamma! che succede?" Prendi la sua mano e gli dici: "Figlio, Tua madre e io ti amiamo tantissimmo, ti amiamo e mai permetteremo che ti avvenga qualcosa che non sia necessario, capisci questo?" E quando il dottore ritorna e dice: "Mi dispiace ma dobbiamo cominciare, persone in tutto il mondo stanno morendo"...Tu te ne saresti andato? Avresti potuto voltare le spalle e lasciare tuo filgio lì?... Mentre lui ti dice: "Papà?, Mamma? perchè mi abbandonate?.."
La settimana dopo, mentre stai facendo una cerimonia per onorare tuo figlio, c'è qualcuno che dorme a casa sua, altri non sono venuti perchè preferivano andare a passeggiare o vedere una partita di calcio e altri vengono alla cerimonia, con un sorriso falso facendo finta che gli importi davvero.Vorresti fermare tutto e gridare: "Mio figlio è morto per voi!!!! Per caso vi importa?..."
A volte è questo quello che Dio ci vuole dire: "Mio figlio è morto per voi, e non riuscite a capire quanto vi amo?"E' curioso vedere come è semplice per le persone rifiutare Dio, e dopo chiedersi perchè il mondo va di male in peggio.
E' curioso vedere come crediamo a quello che è scritto sul giornale, però contestiamo quello che è scritto sulla Bibbia.
E' curioso come ci sforziamo giorno dopo giorno accumulando beni terreni e non ci dedichiamo neanche un minuto a fare tesoro delle cose celestiali.
E' curioso come qualcuno dice: "Io credo in Dio", però con le sue azioni dimostra che segue altri scopi.
E' curioso come inviamo migliaia di "scherzi" attraverso una email, le stesse che si spandono come un fuoco..., però quando inviamo messaggi che riguardano Dio, la gente ci pensa prima di parlarne con altri!
E' curioso come la lussuria cruda, volgare e oscena passa liberamente attraverso il Ciber-Spazio, mentre la discussione su Gesù è soffocata nelle scuole e nei posti di lavoro.
E' CURIOSO, VERO??
Più curioso è vedere un cristiano così fervido la domenica, ma invisibile il resto della settimana.
E' curioso che quando finisci di leggere questo messaggio, non senti la necessità di inviarlo a molti di quelli che sono nella lista d'email; semplicemente perchè non sei sicuro(a) di quello che loro credono o andranno a pensare di te.
E' curioso che noi ci preoccupiamo di quello che la gente pensi, piuttosto di quello che DIO pensi di noi.Non ti trattenere, Invialo, devi solo pigiare Inoltra!!!...
Dio ti benedica
LA CURIOSITA' Tutti avanti di 20 minuti al giorno Il mistero degli orologi siciliani
Il fenomeno riguarda gli apparecchi elettrici
CATANIA – Al momento l’unico “rischio” reale è di ritrovarsi in ufficio con un quarto d’ora d’anticipo. Ma il fatto in sè incuriosisce e, com’era facile prevedere, il mistero ormai corre sulla Rete. Da oltre una settimana gli orologi elettrici di Catania, ma anche di altre città della Sicilia, sembrano letteralmente impazziti. Improvvisamente cominciano a correre riuscendo ad andare avanti anche di 15/20 minuti al giorno. Un fenomeno inspiegabile che ha acceso la curiosità di due periti informatici della St Microelectronics, la multinazionale dei semiconduttori con sede a Catania. Francesco Nicosia e Andrea De Luca sono per certi versi anche degli addetti ai lavori. E sicuramente non sono facilmente suggestionabili. Parlando tra loro hanno scoperto di avere un problema in comune che, a stretto giro, hanno condiviso sui social network. A quel punto la scoperta: nella Sicilia sono ormai centinaia gli orologi digitali che vanno più in fretta del dovuto.
TAM TAM SU FACEBOOK - «Quanti di voi hanno avuto problemi con sveglie, forno a microonde etc?» ha chiesto Francesco su Facebook. Immediatamente sono fioccate le conferme. «A me è successo con il forno a microonde...lo sistemo e succede di nuovo», risponde Melina. E Angelo: «...a me con la radio sveglia». Paola: «E' vero anche il mio microonde è avanti di circa 7 min…che strano!». Giulia, invece, aveva pensato di aver già risolto il problema «anche a me è successo con la radiosveglia, tanto che l’ho cambiata proprio ieri». Mentre Marilyn aveva addebitato tutto alla sua sbadataggine. «La prima volta ho pensato che il microonde l’avessi toccato io male – spiega- lo sistemo con l’ora di Sky e del Pc, l’indomani lo trovo avanti di 10 minuti. Ci sto più attenta, lo sistemo e di nuovo lo trovo avanti. Adesso 'sta cosa dura da una settimana, non l’aveva mai fatto prima…boh sarà il caldo!».
COLPA DELL'ETNA? - E’ proprio questo il punto. Cosa sta succedendo a Catania e nel resto della Sicilia? Qualcosa di simile a quel che avveniva tempo fa a Caronia dove televisori, frigoriferi, radioline improvvisamente prendevano fuoco? In quel caso si arrivò persino a temere la presenze di alieni che bazzicavano tra le Eolie e la fascia tirrenica. Il giallo di Caronia non è stato mai del tutto risolto, anche se di ipotesi ne sono state fatte: dall’effetto di campi elettromagnetici agli improvvisi sbalzi nell’erogazione di corrente. Più o meno le stesse che vengono fatte per spiegare «il mistero degli orologi impazziti». Il popolo della Rete aveva pensato pure a campi elettromagnetici legati all’Etna, anche se questo sarebbe valido solo per Catania, mentre qualcuno ha evocato persino gli effetti dei venti solari.
SBALZI DI CORRENTE? - Una risposta convincente la danno invece i ricercatori del dipartimento di ingegneria elettrica dell’università di Catania. «Tutto potrebbe nascere – ha spiegato a una tv locale il professore Emanuele Dilettoso - dal fatto che in rete ormai sono presenti dei generatori di energia, tipo gli impianti fotovoltaici, che spesso non sono autoregolati e quindi eventuali piccole variazioni di frequenza non vengono adeguatamente compensate». E c’è pure chi fa notare che da alcuni giorni sono in corso lavori al cavo elettrico sottomarino che arriva in Sicilia. La causa andrebbe dunque ricercata negli sbalzi di erogazione della corrente elettrica? «Ci avevo pensato anch’io – replica Francesco Nicosia - ma ho fatto verificare la linea elettrica di casa mia (230 Volt, con una frequenza di 49.89 Hz) e tutto sembra regolare. E poi se fosse così i guasti dovrebbero riguardare tutti gli elettrodomestici».
IL BANCARIO PREOCCUPATO - Se all’inizio i due amici e colleghi hanno affrontato questa strana storia con leggerezza e quasi divertiti ora sembrano preoccupati. «L’altro giorno –racconta Francesco - anche il fruttivendolo sotto casa mi ha detto che il suo orologio digitale si è messo improvvisamente a correre. Ma questo è niente. Arrivo in banca e l’impiegato mi dice che devo pazientare un po’. "Purtroppo – mi spiega- qui tutte le macchine sono andate a put…”. “Anche voi avete gli orologi che vanno avanti?” Chiedo per scherzare. E lui: “ma lei come fa a saperlo?”». Insomma l’allarme sugli orologi impazziti si sta allargando a macchia d’olio e ormai corre anche oltre la Rete.
TAM TAM SU FACEBOOK - «Quanti di voi hanno avuto problemi con sveglie, forno a microonde etc?» ha chiesto Francesco su Facebook. Immediatamente sono fioccate le conferme. «A me è successo con il forno a microonde...lo sistemo e succede di nuovo», risponde Melina. E Angelo: «...a me con la radio sveglia». Paola: «E' vero anche il mio microonde è avanti di circa 7 min…che strano!». Giulia, invece, aveva pensato di aver già risolto il problema «anche a me è successo con la radiosveglia, tanto che l’ho cambiata proprio ieri». Mentre Marilyn aveva addebitato tutto alla sua sbadataggine. «La prima volta ho pensato che il microonde l’avessi toccato io male – spiega- lo sistemo con l’ora di Sky e del Pc, l’indomani lo trovo avanti di 10 minuti. Ci sto più attenta, lo sistemo e di nuovo lo trovo avanti. Adesso 'sta cosa dura da una settimana, non l’aveva mai fatto prima…boh sarà il caldo!».
COLPA DELL'ETNA? - E’ proprio questo il punto. Cosa sta succedendo a Catania e nel resto della Sicilia? Qualcosa di simile a quel che avveniva tempo fa a Caronia dove televisori, frigoriferi, radioline improvvisamente prendevano fuoco? In quel caso si arrivò persino a temere la presenze di alieni che bazzicavano tra le Eolie e la fascia tirrenica. Il giallo di Caronia non è stato mai del tutto risolto, anche se di ipotesi ne sono state fatte: dall’effetto di campi elettromagnetici agli improvvisi sbalzi nell’erogazione di corrente. Più o meno le stesse che vengono fatte per spiegare «il mistero degli orologi impazziti». Il popolo della Rete aveva pensato pure a campi elettromagnetici legati all’Etna, anche se questo sarebbe valido solo per Catania, mentre qualcuno ha evocato persino gli effetti dei venti solari.
SBALZI DI CORRENTE? - Una risposta convincente la danno invece i ricercatori del dipartimento di ingegneria elettrica dell’università di Catania. «Tutto potrebbe nascere – ha spiegato a una tv locale il professore Emanuele Dilettoso - dal fatto che in rete ormai sono presenti dei generatori di energia, tipo gli impianti fotovoltaici, che spesso non sono autoregolati e quindi eventuali piccole variazioni di frequenza non vengono adeguatamente compensate». E c’è pure chi fa notare che da alcuni giorni sono in corso lavori al cavo elettrico sottomarino che arriva in Sicilia. La causa andrebbe dunque ricercata negli sbalzi di erogazione della corrente elettrica? «Ci avevo pensato anch’io – replica Francesco Nicosia - ma ho fatto verificare la linea elettrica di casa mia (230 Volt, con una frequenza di 49.89 Hz) e tutto sembra regolare. E poi se fosse così i guasti dovrebbero riguardare tutti gli elettrodomestici».
IL BANCARIO PREOCCUPATO - Se all’inizio i due amici e colleghi hanno affrontato questa strana storia con leggerezza e quasi divertiti ora sembrano preoccupati. «L’altro giorno –racconta Francesco - anche il fruttivendolo sotto casa mi ha detto che il suo orologio digitale si è messo improvvisamente a correre. Ma questo è niente. Arrivo in banca e l’impiegato mi dice che devo pazientare un po’. "Purtroppo – mi spiega- qui tutte le macchine sono andate a put…”. “Anche voi avete gli orologi che vanno avanti?” Chiedo per scherzare. E lui: “ma lei come fa a saperlo?”». Insomma l’allarme sugli orologi impazziti si sta allargando a macchia d’olio e ormai corre anche oltre la Rete.
`font:http://www.corriere.it/cronache/11_giugno_08/giallo-orologi-siciliani-avanti-sciacca_ccdc47aa-91ff-11e0-9b49-77b721022eeb.shtml
Passeggiata da record, ecco il funambolo filosofo
Andrea Loreni, torinese, è laureato in Filosofia ma il suo vero talento è camminare in equilibrio su un filo d'acciaio. E riesce a farlo con stile. Impeccabile, in completo gessato, ha realizzato domenica scorsa la sua impresa, camminando per 250 metri ad un'altezza di 90, lungo una fune sospesa su Pennabilli, borgo arroccato in provincia di Rimini Il record italiano di camminata su corda è stato registrato durante l'ultima giornata di "Artisti in piazza", il festival internazionale dei buskers che si svolge ogni anno nel paesino del Montefeltro. L'anno scorso il funambolo piemontese aveva lasciato tutti a bocca aperta e col naso all'insù in piazza della Signoria a Firenze, passeggiando a 40 metri dal suolo di Matteo Marini
font:http://tv.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/passeggiata-da-record-ecco-il-funambolo-filosofo/70215?video=&ref=HREV-5
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