Il 2011 ha una nuova festa nazionale, il 17 marzo: è giovedì, i lavoratori possono prepararsi a un 'ponte' tutto nuovo. Il 17 marzo è la data in cui Vittorio Emanuele proclama nel 1861 il Regno d'Italia. Sarà celebrato solo quest'anno, poi tornerà una data normale, ricordata nei libri di storia, ma non celebrata ufficialmente. Lo comunicano il capo dello Stato e il capo del governo, che hanno trovato un accordo sui prossimi appuntamenti per celebrare il 150esimo anniversario dell'unità italiana. Il 2 giugno prossimo verranno invitati infatti a Roma i capi di stato di 26 paesi dell'Unione europea, degli Stati Uniti, della Russia e di quei paesi dove esistono le più numerose comunità di emigrati italiani. Come l'Argentina, il Brasile e l'Uruguay. È il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, durante la presentazione degli eventi per i 150 anni dell'Unità d'Italia, oggi a Roma, a svelarne i particolari. "I capi di stato parteciperanno alla parata del 2 giugno caratterizzata sui 150 anni, poi dopo la colazione al Quirinale, in Campidoglio daranno un saluto all'Italia". Aggiungendo: "L'iniziativa è il frutto di un colloquio tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che "hanno convenuto di dare una particolare enfasi sul piano europeo e internazionale ai festeggiamenti per il 150esimo". Era infatti il 17 marzo 1861 quando a Palazzo Carignano, allora nuova sede del parlamento italiano a Torino, venne proclamato il Regno d'Italia. Con la prima convocazione del Parlamento italiano del 18 febbraio 1861 e la successiva proclamazione del 17 marzo, Vittorio Emanuele II è il primo re d'Italia nel periodo 1861-1878
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