Tre dimensioni non bastano Il cinema prepara la svolta del 4D


ROMA - Il 3D, al cinema, non basta più. Le megaproduzioni hollywoodiane sono già al lavoro su pellicole che coinvolgano tutti i sensi dello spettatore, tatto e olfatto compresi. La nuova tecnologia è già stata ribattezzata 4D.

Il regista Guillermo Del Toro ha appena annunciato che il 4D è pronto a entrare in sala con il suo prossimo film, The Hobbit, prequel della saga di "Il Signore degli anelli". Parlando con il sito Total Film, Del Toro ha spiegato che il ritardo nell'inizio riprese del film, ora fissato per giugno, non è imputabile alle difficoltà finanziarie in cui si sta dibattendo la MGM che lo coproduce. Al contrario, si tratta di una pausa tecnica "per preparare in maniera appropriata la lavorazione con la tecnica 4D. Avatar è stato un film rivoluzionario sotto vari profili - ha aggiunto Del Toro - ma ora tutti lo stanno copiando. Quando uscirà The Hobbit, il 3D sarà già vecchio, la gente si sarà già stancata".

E così, le major della celluloide preparano una nuova iniezione di esperienze sensoriali sul grande schermo, con "stimoli ambientali" che coinvolgono il tatto, l'olfatto, il movimento, in modo da fornire allo spettatore un'esperienza cinematografica totalizzante.

Uno degli idoli dichiarati di Del Toro è il regista William Castle, morto nel 1977, che in film come La casa dei fantasmi o Il mostro di sangue, entrambi del 1959, aveva usato effetti speciali sensoriali tipo piccole scosse elettriche o bagliori improvvisi sopra le teste del pubblico. La stessa idea è stata recentemente usata nell'attrazione degli Universal Studios ispirata a Shrek (Shrek 4D) dove i sedili si muovono e viene spruzzata dell'acqua sugli spettatori.


Dunque cosa possiamo aspettarci dal 4D versione Del Toro? "Niente di banale tipo 'strappa e annusa' - dice il regista - ma piuttosto odori tremendi sprigionati dai sedili quando la compagnia dell'anello incontra i vagabondi delle montagne, oppure poltrone che si surriscaldano quando Bilbo entra nella camera di Smaug, o ghiaccio secco e spruzzi d'acqua per le scene nella grotta, quando Gollum parla per enigmi all'hobbit.
Insomma - ha concluso Del Toro - ci eccita molto vedere fino a che punto possiamo arrivare con questa idea. E questo è il momento giusto per fare un ulteriore passo avanti nell'evoluzione del cinema".

Resta da capire quali investimenti saranno necessari per adattare le sale esistenti a questa nuova tecnologia, affinché non resti (come è già) un'attrazione da parco divertimenti.

Font: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/04/09/news/tre_dimensioni_non_bastano_il_cinema_prepara_la_svolta_del_4d-3225522/

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