Drink, sigarette e vita sregolata a vent’anni. I vizi di gioventù si pagano da ‘grandi’

La Cnn dedica agli strascichi di una vita sregolata un dettagliato dossier, suggerendo rimedi mirati a seconda dei 'peccati' commessi da ragazzi. A cinquant'anni non basta pentirsi. Serve attività fisica, tanto pesce, poca carne, verdura e niente fumo e alcol.

In una delle sue canzoni più famose, “Eskimo”, Guccini canta che “a vent’anni è tutto ancora intero, a vent’anni si è stupidi davvero”, e senza dubbio lui è uno di quelli che la gioventù se l’è goduta senza preoccuparsi troppo delle conseguenze. Come il cantautore neosettantenne, gli adulti brizzolati pagano oggi in abbonamenti in palestra, terapie disintossicanti e diete il conto di un’adolescenza divertente ma incosciente e autodistruttiva. Fare il cinquantenne pentito però non basta, e la Cnn ha dedicato agli strascichi di una vita sregolata un dettagliato dossier, suggerendo rimedi mirati a seconda dei peccati di gioventù. Eravate dei fumatori incalliti? Bevevate almeno un drink tutte le sere? O eravate figli dei fiori e in nome dell’amore vi rifiutavate di indossare il preservativo? Ogni vizio nasconde una quantità di effetti collaterali di lungo periodo tutto sommato curabile, ad esclusione di quelli provocati da abitudini estreme come l’eroina e la dipendenza in generale. “Un 50enne che dipende da alcol o droga da quando aveva 20 anni – spiega il portavoce della Federazione Italiana Medici di Famiglia, Fiorenzo Corti – deve semplicemente smettete, e poi rivolgersi a uno specialista. Non ci sono strade diverse da seguire, se si vuole recuperare qualcosa”. Corti spiega che i peccati di gioventù da danno assicurato sono il fumo, il sesso non protetto e l’alcol.
“Il fumo – continua - può provocare la Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), che si manifesta con affanno e tosse anche d’estate. Chi ha fatto sesso non protetto in gioventù rischia invece di ammalarsi di epatite, che tra l’altro è una malattia che non si manifesta subito e che spesso viene intercettata quando è già in fase avanzata. Per non parlare di chi da giovane amava bere: il fegato di queste persone non è mai in buono stato”. Per quanto riguarda le droghe, provocano danni di lungo periodo (danni cerebrali, epatiti) solo a chi ne ha davvero abusato e in particolare a chi ha fatto uso di eroina.
Per tutti i cinquantenni che da giovani hanno straviziato la cura è la stessa: attività fisica, tanto pesce, poca carne, verdura e niente fumo. Un bicchierino si può anche continuare a bere, meglio se di vino rosso e non più di una volta al giorno. “Oggi c’è molta più consapevolezza – conclude Corti – sono sempre di più gli uomini e le donne che a 50 anni si ricordano di avere un medico e cominciano a prendersi cura della propria salute. Il vizio più difficile da eliminare tuttavia resta il fumo. Alle droghe si rinuncia, all’alcol anche, ma la sigaretta è sempre molto difficile da abbandonare”. Nel suo dossier, la CNN traccia un quadro ancora più preciso dei possibili stravizi dei tempi d’oro: se da giovani si era degli aficiodanos del “binge nightly” (l’abitudine di bere quattro o più drink in meno di due ore quando si esce la sera), c’è il rischio che i neuroni siano stati danneggiati, che la capacità decisionale si sia ridotta e che con lei abbiano perso colpi anche quella decisionale e la memoria. Il professor Joel B. Manson, docente di medicina e nutrizione presso la Tufts University americana, consiglia agli amanti dell’alcol un’ora di ginnastica aerobica più volte a settimana (“ma va bene anche camminare”) e naturalmente una dieta sana, povera di carne e ricca di vitamina B (“ben vengano legumi e cereali”).
Chi invece da giovane era un fan del cosiddetto junk food (“cibo spazzatura”) non deve subito lanciarsi sul tacchino lesso, perché “farebbe solo aumentare la fame e il disgusto nei confronti di questi cibi – spiega il dottor John P. Foreyt, direttore del Centro di ricerca comportamentale del Baylor College of Medicine americano – la cosa migliore è andare per gradi. Se ad esempio si beve il latte intero si deve prima cominciare con quello parzialmente scremato e lentamente arrivare a quello scremato”.
In tutti i casi, il primo passo da fare è quello di un check-up totale: analisi del sangue, visite cardiologiche e specialistiche a seconda del vizio che si aveva da giovani. Se ci si è sempre fatti le lampade, prima di ricorrere alla protezione +30 (consigliata agli amanti dell’abbronzatura dalla dottoressa Ellen Murmur, direttore del dipartimento di dermatologia del Mpunt Sinai Medical center di New York), è ovviamente opportuno fare una visita dermatologica e ripeterla ogni due anni. Stesso discorso se da giovani si è fatto sesso con più persone e in maniera disinvolta. Analisi del sangue, Pap test e una bella chiacchierata con un ginecologo o un’andrologo, che ascoltando la nostra storia capirà dove c’è da andare a scavare. E, sotto sotto, proverà un po’ di invidia per quella giovinezza vissuta così intensamente.

font http://canali.kataweb.it/salute/2010/07/03/drink-sigarette-e-vita-sregolata-a-ventanni-i-vizi-di-gioventu-si-pagano-da-grandi/

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