Amara lettera di un'insegnante precaria alla sua bambina


«Figlia mia dolcissima, oggi chi studia è un fallito»

Palermo. «Mio dolcissimo amore, al momento posso solo dirti che lo studio non paga, non rende migliori, rende dei falliti, non serve a niente: meglio imparare un mestiere, ragionare poco, e guadagnare presto». C'è rabbia e amarezza nella lettera che Rosalinda Gianguzzi, insegnante precaria palermitana, «delusa» dai tagli della riforma Gelmini, scrive alla figlia che si appresta ad andare in prima elementare. «Quel giorno sta arrivando amore mio, davvero presto, ma io non varcherò con te quella soglia. La mamma resterà fuori, a lottare, perché quella scuola dalla quale sono stata brutalmente estromessa, quella scuola che ho contribuito a rendere una delle migliori del mondo, quella scuola in cui credevo e che amavo, sia buona anche per te e per tua sorella l'anno prossimo».
«Quando mi dici "voglio insegnare", non riesco a dirti che è il lavoro più bello del mondo, ma che i sacrifici per riuscire a farlo forse non valgono la pena. Anche perché come si diventa insegnanti? Ieri per concorso e titoli, oggi per residenza, domani per discrezionalità dei presidi: un tunnel senza fine! Meglio frequentare le scuole di danza, tenervi a dieta, rendervi belle, appetibili, con pochi scrupoli, ambiziose per inserirvi facilmente nel mondo del lavoro», dice con un mix di sarcasmo e amarezza.
«Spero di riuscire a fare la mia piccola parte per mutare le cose presto, affinché la tua domanda non arrivi prima che io sia riuscita a cambiare la risposta».
A pochi giorni dalla ripresa delle lezioni, la tensione tra i precari resta alta. Ieri, giorno di convocazioni per gli assistenti tecnici, momenti di tensione al Provveditorato di Palermo: un gruppo di precari ha rallentato le assegnazioni; è stato necessario l'intervento della polizia. Alla fine sono stati assegnati 92 incarichi; 152 l'anno scorso. Ad incidere, oltre ai tagli della riforma Gelmini, le mancate immissioni in ruolo e i posti occupati dagli ex dipendenti degli Enti locali transitati nelle scuole.
Intanto, si preannuncia una settimana calda sul fronte delle proteste. Sono una ventina circa i pullman già prenotati che partiranno da Puglia e Calabria verso Messina, dove si svolgerà la manifestazione regionale «Invadiamo lo Stretto». Almeno 3.000 (compresi i siciliani) le presenze previste. Secondo indiscrezioni, i manifestanti si piazzeranno nei pressi dell'ingresso del porto e fermeranno le auto in transito. Oggi, alle 10, a Palermo assemblea della Flc-Cgil.
Daniele Ditta

font: http://giornaleonline.lasicilia.it/

1 commento:

  1. Filippo Novello aiutoooooooooooooo sulla 7 il "beota" Gasparri dice che non hanno fatto tagli sula scuola ,non hanno sopresso classi ..poveretto ma lui con la scuola cosa c'entra ai suoi tempi non c'era il sostegno ..e vedi come è ridotto il povero demente

    RispondiElimina